Vado Ligure necessita di un cambiamento di rotta per poter guardare con più serenità al futuro, attraverso una gestione diversa.


Innovazione, sostenibilità e lungimiranza.

Vado Ligure necessita di un cambiamento di rotta per poter guardare con più serenità al futuro, attraverso una gestione diversa.

Occorre agire con lungimiranza e coraggio per risolvere i problemi nati con l’Amministrazione uscente.

L’effimero non fa l’interesse del cittadino, getta solo fumo negli occhi cosicché la gente non veda: “panem et circenses”, affermava Giovenale nelle Satire, per sottolineare la gretta demagogia degli imperatori romani che si ingraziavano il popolo elargendo il grano (panem) e la possibilità di assistere agli spettacoli (circenses), tra cui la lotta dei gladiatori, le corse dei carri e i terribili combattimenti con gli animali.

Servono idee nuove per far riemergere Vado e permettere ai suoi abitanti di vivere in un ambiente sano e degno del passato.

La trasparenza e l’informazione, quella vera, non devono mancare ma essere alla base del rapporto tra Amministrazione e cittadinanza.

E’ necessario che l’Amministrazione si adegui ai tempi adottando, da un lato, un atteggiamento più flessibile, ispirato al concetto “company-friendly” di “società amichevole” nei rapporti con il cittadino per abbreviare i tempi di ascolto e di risposta, dall’altro, persegua i propri obiettivi con persone competenti e pragmatiche che abbiano voglia di mettere se stesse al servizio della comunità con professionalità e conoscenza.

Solo così si favorirà la crescita della città sotto tutti i punti di vista: da quello sociale a quello culturale ed economico.

Ho visitato molti Paesi esteri, non solo in Europa: la mia curiosità e il mio senso critico, mi hanno permesso, in questi anni, di confrontarmi con realtà diverse e persone con le necessità più disparate.

Il viaggio, che sia per piacere o per lavoro, per amore o per altro, porta sempre il cambiamento e costringe a pensare in modo diverso, allenando la mente, secondo quel concetto che gli scienziati chiamano “flessibilità cognitiva”.

La mia attività professionale ha affinato questi concetti.

A Vado Ligure serve una ventata di freschezza: purtroppo, non tutti sono coscienti che la nostra città si sta avviando ad affrontare gli anni forse più difficili di tutta la sua storia.

Senza che i cittadini di Vado lo volessero (e mi riferisco ad un referendum consultativo in particolare…), oggi si trovano a dover gestire le conseguenze di scelte sbagliate nella forma e deleterie nella sostanza.

L’Amministrazione uscente vuol far credere che nei prossimi cinque anni si susseguiranno novità positive e benessere per la nostra città, favoleggiando su miracolose opportunità lavorative, lanciando numeri che non hanno attinenza con la realtà, con l’atteggiamento di chi, essendo cosciente di aver gettato la città nell’immobilismo, ora vuole mantenere i privilegi.

Purtroppo, la verità è che l’assetto della nostra città verrà trasformato negativamente e Vado non è pronta a sostenere l’impatto, sotto nessun profilo.

Le infrastrutture necessarie alla fruizione della piattaforma, che tanto fa discutere di questi tempi, non esistono e occorreranno anni prima che i varchi di accesso diretto al nuovo porto, ad esempio, vengano costruiti (forse nel 2025).

Nel frattempo, cosa ne sarà di Vado e dei vadesi?

Di fronte alla certezza di nuovi disagi, traffico pesante, rumore e inquinamento ambientale, l’Amministrazione uscente non propone NULLA!

La decisione di trasformare la piattaforma di Apm-Maersk da costruzione palificata a “tutto interrato”, inoltre, porterà gravi conseguenze sull’ecosistema marino con mutamento delle correnti, ristagno delle acque, rischi per la stabilità del litorale, lenta progressiva e inesorabile erosione delle nostre spiagge fino alla loro scomparsa e inquinamento per l’intero golfo.

A fronte delle minori spese di costruzione (e di una struttura più impattante), conseguenza dell’interramento, non è dato sapere quali utilità abbiano ricevuto in cambio Vado e i suoi cittadini.

Anche la realizzazione del bio digestore pertrasformare il rifiuto organico in biogas e compost è una notizia a cui l’Amministrazione uscente non ha dato risalto, addirittura negandola.

Ma gli atti parlano chiaro.

Dalla realizzazione del bio digestore deriveranno gravi conseguenze per la salute dei cittadini, oltre che ambientali, notevoli costi per ridurre il rischio di incidenti con possibile effetto dominoper la presenza di vari insediamenti industriali nel Comune di Vado e ulteriore inquinamento a causa dell’imponente traffico di mezzi pesanti per il trasporto giornaliero della frazione organica dai vari Comuni della provincia, emissioni odorigene causate dall’organico in transito e dall’eventuale malfunzionamento dei filtri.

La tutela dell’ambiente è costituzionalmente garantita per favorire il diritto alla vita, alla salutee, in generale, ad un adeguato standard di vita.

Oltre a una maggiore tutela dell’ambiente, la nostra città necessita anche di un rilancio economico, concreto e urgente.

Le attività commerciali e industriali sono in sofferenza.

E’ un dato di fatto che la crisi economica che ha investito l’Italia e l’Europa negli ultimi anni non abbia creato terreno fertile per lo sviluppo delle attività industriali e commerciali, ma è necessario reagire e trovare delle soluzioni per limitare i danni.

È impensabile poter gestire un’attività imprenditoriale e/o commerciale, oggi, usando le stesse tecniche che si usavano negli anni ‘90.

Oggi occorre muoversi col web, creare delle occasioni, fidelizzare i clienti con percorsi aggiornati ai tempi e alle trasformazioni sociali, percorsida condividere con l’Amministrazione locale così da valorizzare tutte le attività e chi le gestisce, a livello imprenditoriale.

Spetta, quindi, all’Amministrazione rendere attrattiva la realtà territoriale, creare un contatto con le imprese del territoriomediante incontri, visite, azioni sinergiche, eventi comuni e ripartire dalle “vocazioni” economiche locali/territoriali, creando le condizioni per fare sistema.

Il 26 Maggio abbiamo una grande opportunità: voltare pagina.

ELISA SPINGARDI

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