Una buona dose di numeri la danno anche in tutto il resto d’Italia, ma qui …!
Stiamo affrontando un momento speciale per la nostra comunità qual è l’elezione di coloro che dovranno guidarla per i prossimi cinque anni e non si è mai vista una confusione simile.
Il gruppo che ci ha amministrato per 25 anni, sempre gli stessi, fortemente legati fra di loro, che nel tempo si sono scambiati i ruoli – sindaco, vicesindaco, assessori ai lavori pubblici e all’edilizia, nonché ingegnere capo del Comune responsabile dei procedimenti più importanti – improvvisamente si è spezzato in tre parti apparentemente in concorrenza fra loro.
Un membro promotore di uno dei gruppi di partenza, però, appartenente agli storici amministratori, si è speso, poco dopo, per la fusione con il gruppo del vecchio sindaco capofila, non riuscendo nel tentativo. Nessuna spiegazione è trapelata a giustificare l’accaduto. È chiaro, però, che il vecchio vincolo tiene ancora uniti i componenti.
Si è venuto a sapere che un gruppo appartenente al centro-destra stava operando per la costruzione di una sua lista connotata politicamente. La sua riuscita avrebbe portato inevitabilmente alla vittoria di uno degli altri tre: nella storia del comune di Celle, ogni cinque anni è comparso qualcuno, ritenuto a posteriori uno sprovveduto ma rivelatosi poi attore della commedia, che ha annunciato: questa volta ce la facciamo! E ogni volta il centro-destra ne è uscito scornato, mentre gli altri, spacciatisi per sinistra – ma adesso avete visto che la sinistra non c’entrava niente – hanno continuato a governare.
Ho avvertito i cittadini che simile iniziativa andava scartata, privilegiando la chiamata di tutte le persone di buona volontà che desiderano un’amministrazione operante nella legalità e nella trasparenza e sembrava che l’appello fosse stato recepito. Dopo poco tempo, però, è giunta la notizia che Alessandro Bozzano, già PD ed ora con Toti, e l’on. Francesco Bruzzone, della Lega, stavano cercando il candidato Sindaco per una loro lista. Sono trapelate in successione notizie secondo le quali tre persone interpellate, una dopo l’altra, avevano declinato l’invito e pareva che l’iniziativa fosse giunta al termine quando è stata diramata la notizia ufficiale che Bozzano avrebbe candidato la sua addetta stampa. Si è reso noto, nel contempo, che il resto del centro-destra, rappresentato da Angelo Vaccarezza, avrebbe sostenuto l’attuale Sindaco fornendo nomi importanti per il completamento della lista. Il giorno dopo – e siamo a questa settimana – il commissario provinciale di FI, Luigi Pignocca, ha confermato che Forza Italia si dissocia da Bozzano e si allea con una delle tre liste già annunciate (quella del Sindaco). Il giorno dopo, però, Caterina Mordeglia ha smentito di aver raggiunto alcun accordo con Forza Italia.
Sembra inverosimile che Vaccarezza e Pignocca abbiano reso noto un accordo mai avvenuto, perdendo clamorosamente credibilità. È tutto un teatrino!
Sono inevitabili le seguenti considerazioni:
- Non c’è un solo cellese che crede nella possibilità di vittoria della lista Bozzano-Bruzzone. Allora, perché si sta presentando? Che scopo vuole raggiungere? Quello di testimoniare la forza dei gruppi totiano e leghista? Certamente NO; rischia il flop con danno politico per i rispettivi gruppi. È il risultato dello scontro interno al centro-destra? Potrebbe esserlo, per ritorsione, se per primo si fosse mosso Vaccarezza accordandosi con Caterina Mordeglia. Intanto, ha ottenuto di mettere in seria difficoltà noi, perché ha demolito la nostra iniziativa e di questo bisogna tenere conto.
- Vaccarezza e Pignocca sapevano che c’eravamo anche noi, sicuramente oppositori dell’esistente: non avevano da proporre alcun accordo, bastava lasciar decidere gli elettori; hanno invece privilegiato Caterina Mordeglia, spingendo verso di lei i propri sostenitori.
Conclusione: chi debba vincere l’ha già deciso qualcuno in sede superiore, che muove le pedine a suo piacimento, secondo necessità.
Il risultato è che personaggi che niente hanno a che vedere con Celle sono venuti a fare confusione e a disporre di noi: NOI SIAMO ANIME MORTE, che i signorotti conteggiano per stabilire chi è il più potente di tutti e ha diritto di fare a Celle quello che vuole. (vedere il romanzo di Gogol).
La confusione è così tanta da disorientare i cittadini di Celle, almeno quelli che vorrebbero decidere con cognizione di causa. La confusione, e questo lo avvertono tutti, non è certo prodotta da chi ha intenzioni serie e agisce con chiarezza ed onestà. Sarebbe, quindi, l’occasione per lasciare tutti nel mucchio del pasticcio e presentarsi per quello che siamo: diversi. La nostra limpidezza sarebbe la nostra garanzia.
Ma se i grandi manovratori, con nuovi magheggi, cambiassero ancora una volta le carte in tavola riportando al comando l’antico Sindaco, sarebbe fin troppo facile per loro farci additare come colpevoli.
Se ne può venire a capo solo in un modo e in nessun altro: la proposta deve partire dai cittadini, deve essere un gruppo tale da rappresentare la cittadinanza a richiamare al dovere civico; noi saremmo Balilla, voi il popolo genovese che finalmente si libera.
In queste occasioni, però, assumono determinante importanza i gruppi sociali. Io intravvedo un particolare modo di individuarli, tralasciando le aggregazioni strutturate e guardando all’essenza di chi le compone. Un gruppo laico, dotato di un’etica ancora forte per la solida educazione ricevuta ed un gruppo cattolico che dovrebbe avere una coscienza morale tenuta viva dalla fede.
Il primo è disperso, privo di alcuna aggregazione, ma esiste e va raccolto; il secondo si va via via annacquando non avendo più a mente l’ammaestramento di Cristo: voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo. Sale della saggezza che si impasti con l’umanità, luce della verità che deve essere vista da tutta la società umana. Affinché ciò avvenga i cristiani devono essere presenti in tutti gli snodi della comunità. La rinuncia per ignavia, pavidità, convenienza ci allontana da Cristo.
Ma la nostra presenza deve essere testimonianza forte di promozione della giustizia, della trasparenza, della condanna della corruzione e della illegalità. Se non è questa testimonianza, è ipocrisia, una delle colpe più gravi condannate da Cristo: scribi e farisei ipocriti, sepolcri imbiancati. I sepolcri contengono un cadavere: i corpi vivi, sepolcri imbiancati, contengono il cadavere della loro coscienza morale.
Troppi cristiani, cattolici praticanti e solerti, non si fanno scrupolo di sostenere chi pratica l’illegalità: non ancora sepolcri imbiancati, ma cattivi testimoni, legati al decalogo del fare e non fare ma restii all’essere dell’insegnamento cristiano, ben evidente nel discorso della montagna.
Non dicano, né ora né mai che non sapevano: basta osservare che del gruppo che da tempo si occupa dei fatti cellesi e di Comuni vicini, presentando segnalazioni, esposti e una Relazione alla Commissione Antimafia, fanno parte il Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, il Vicepresidente della stessa Commissione, un’europarlamentare della Commissione Giuridica di Bruxelles, il segretario della Commissione Parlamentare sul ciclo dei rifiuti, il Vicepresidente della Commissione Giustizia del Senato, oltre al Presidente regionale di Italia Nostra, al Responsabile regionale del WWF, due capigruppo regionali e altri. Se si fossero riuniti dei ciclisti avreste pensato che fosse allo studio una gara ciclistica, degli albergatori avrebbero discusso di turismo; LORO di che cosa si saranno occupati? Di organizzare tornei di cirulla?!
Delle illegalità vi darò conto nel prossimo scritto.
Ora torno al problema: è sufficiente che ogni cittadino che condivide quanto scritto faccia pervenire un IO CI SONO, con un semplice “mi piace”, attivando senza remore il suo senso di responsabilità. Poi vedremo.