Pensiero Domenicale: W il capo

Torniamo a parlare di politica scritta volutamente con la p minuscola perché ahimè non si trova più nell’esercito dei politici di qualsiasi partito un uomo che pensi al bene comune e non solo alla propria cadrega.
Se esaminiamo il livello locale c’è di che deprimersi chi pensa a fare il salto della quaglia, chi per fare capire chi comanda e che bisogna stare zitti e buoni non candida chi ha preso la volta scorsa moltissimi voti e che ha svolto bene a detta di tutti il mandato e l’incarico ricevuto, dimostrando con tale scelta che non interessa nulla del territorio ma unica cosa mandare un messaggio chiaro qui comandiamo noi per cui devi fare ciò che si dice, pensare con la nostra testa insomma tutti allineati e compatti dietro di noi.
Poi trovi anche chi con arroganza non partecipa a incontri sulla sanità seppur invitato dai Sindaci dimostrando che poco interessa il confronto e decide lui punto e basta.
Vedete chi scrive detesta da sempre chi vuole imporre il pensiero unico in quanto la storia è lì a ricordarci che il pensiero assoluto ha fatto danni enormi, basta pensare al fascismo, comunismo, nazismo.
Il vero liberale (non quella versione sbiadita dell’attuale centro destra) ha sempre dei dubbi è critico, vuole capire ragionare cosa ovviamente non concessa e avversata da chi dice qui comando io.
Per cui si costruisce leggi elettorali che invece di eleggere qualcuno, lo si nomina dicendogli con chiarezza che per cinque anni devi smettere di pensare in autonomia altrimenti al prossimo giro vieni sostituito da qualsiasi altro, non importa se non è bravo o non abbia esperienza importante che stia rigidamente agli ordini
Ricordate le battaglie per il maggioritario? Oggi nessuno di lor signori lo rammenta più, perché il proporzionale si presta di più ad accordicchi e tu che in campagna elettorale hai dal palco detto di tutto al tuo rivale e hai esternato con parole forti mai al governo con lui per la poltrona ti rendi disponibile ad una imbarazzante alleanza.
Non vi ricorda nulla tutto ciò?
Be vi rinfresco la memoria il governo giallo verde Cinque stelle- Lega e quello successivo giallo rosso (sul rosso avrei dei dubbi definiamolo rosa pallido che è meglio) fulgidi esempi di come per la poltrona si accetti proprio di tutto.
Poi si chiedono come mai la gente non va più a votare, provate a sostituire l’imbarazzante Rosatellum con una legge elettorale che ci dica subito chi ha vinto, ma che soprattutto rimetta le preferenze vedrete se la gente non torna a votare, vogliamo rivedere in parlamento gente preparata, che pensa che ha le idee chiare e non le cambia ad ogni stormir di fronde.
Basta con i gruppi vacanze solo capaci a propinarci selfie dalla mattina alla sera a dimostrazione che solo per il fatto di essere entrati in parlamento si ritrovano con un IO monumentale.
Un politico diventa uno statista quando inizia a pensare alle prossime generazioni e non alle prossime elezioni, rispetta il pensiero altrui e che per una poltrona non si rende mai disponibile a calpestare le proprie idee in favore del presunto capo del momento, ma che al contrario si confronta difendendo i propri principi anche a costo di tornare a casa in anticipo.
Buona domenica.

Roberto Paolino

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