NESSUNO A ROMA PENSA CHE…

Premetto che sono perfettamente conscio non esistano soluzioni ideali in questo periodo di emergenza sanitaria anche se, è bene sottolineare, passato oramai un anno e oltre dalle prime fasi, è chiaro che l’emergenza sta sempre più diventando un’ordinarietà con la quale purtroppo convivere.
In confronto alle tristemente note drammaticità che coinvolgono la sfera di salute, vita e lavoro, quanto sto per scrivere sulla scuola può fare sorridere, ma tale disagio, di certo sentito dagli studenti, esiste ed è fortemente relazionato a quanto sopra menzionato.
La quasi totalità delle scuole superiori è caratterizzata dal rientro pomeridiano settimanale: gli studenti non possono stare a scuola durante la pausa pranzo e, essendo in zona arancione con ristoranti e bar chiusi, devono confidare in condizioni meteorologiche favorevoli per non passare una pausa pranzo da incubo.
Non sarebbe opportuno, per gli studenti, così come per i lavoratori che non hanno la fortuna di abitare in prossimità del loro posto di lavoro, poter aprire i pubblici esercizi almeno a pranzo anche in zona arancione, in presenza di apertura scolastica?
O forse qualcuno se la sente di affermare che le scuole, pur con tutte le meritevoli e responsabilissime azioni intraprese da dirigenti, staff e docenti, abbiano possibilità di distanziamento maggiori di quelle di un ristorante i cui tavoli devono essere lontani due metri?
Con la ‘speranza’ che questo messaggio possa giungere al Governo

Alessandro Venturelli
Docente

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