LETTERA APERTA dei lavoratori di TPL alla dirigenza

A voi, voi figure apicali che non perdete mai occasione di fare vanto di ogni singolo episodio che da lustro alle vostre persone e in maniera diretta, poi a quello che è un percorso lavorativo vostro all’interno della nostra unità produttiva.
Leggendo, spesso le vostre comunicazioni contenute all’interno di strumenti mediatici, si ha veramente l’impressione per i non addetti ai lavori, di un’azienda florida senza problemi, ma questa propaganda nasconde come un trucco applicato a un viso, la vera realtà aziendale.
Oggi, nel dirvi questo prendiamo spunto dall’articolo apparso in data odierna sul quotidiano la Stampa, e firmato dal giornalista VIMERCATI, il pezzo in sé evidenzia in maniera perfetta quella che è la nostra reale condizione lavorativa quotidiana, dove facciamo i conti con protocolli su igienizzazione e sanificazione esistenti, ma non applicati. Con programmi manutentivi che ci sono , ma in virtù di una carenza di organico non rispettate. Con pianificazioni di messa in efficienza delle A.C , poco perseguite e soddisfatte, che ci ha costretto a intraprendere strade molto difficili e incisive, per soddisfare i nostri diritti. Con compressioni sui turni di lavoro, che danno grande risparmio all’azienda, ma che pongono l’operatore d’esercizio a forti stress, dove a volte per soddisfare i tempi si rasenta la violazione del CdS.
Ci si chiede , fino a che punto si pensa di arrivare per scoprire quale sarà il nostro punto di caduta, o forse ci siamo già dentro senza ormai, avere più la possibilità di una inversione di tendenza.
Vogliamo figure dirigenziali, che scendano in campo per avere una vera e pragmatica constatazione della unità produttiva che dirigono, e non solo basata su report convenienti per la tranquillità aziendale e politica a cui si deve dare riscontro.
Si richiede una partecipazione più completa alle nostre esigenze, dando anche un forte contributo alla ricerca di soluzioni, se oggi un articolo di un giornale denuncia una carenza organizzativa che dovrebbe essere il fiore all’occhiello della nostra azienda e città, forse qualche problema lo abbiamo, e qualche domanda ce la dovremmo fare, accompagnati anche da un bagno di grande umiltà, dove non bastano più le comunicazioni di un sito.
Fuori da questa realtà SINTETICA, c’è il VERO di tutti i giorni e incoccia in maniera molto lontana da quello che ogni giorno voi propagandate, è troppo piccolo vostro risultato, da contrappore ai nostri problemi che sono immensi e necessitano di interventi immediati.

I LAVORATORI

I SINDACATI.

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