Il Sindacato dei medici italiani dedica il 1° maggio ai medici deceduti e a loro familiari

Il Sindacato dei medici italiani dedica il 1° maggio ai medici deceduti e ai loro familiari perché sul loro sacrificio non cada l’oblio

È pur sempre il mestiere più bello del mondo

Il medico di famiglia sta diventando un lavoro sempre più oppresso dalle sciocchezze che una classe politica ignorante di problemi veri della sanità infligge a questi professionisti. Come riferisce la Segretaria Nazionale del Sindacato medici Italiani ( SMI) quest’ anno al concorso nazionale per entrare nel corso triennale di formazione per diventare idoneo a fare il medico di famiglia o medico di medicina generale si sono presentati la metà di quanto se ne presentavano gli altri anni. Ciò significa che la burocrazia oppressiva, gli obblighi assurdi le scarse disponibilità a poter esercitare il lavoro di medico che come dice il grande Professor Giorgio Cosmacini è un mestiere difficile perché “ la medicina non è una scienza, è una pratica basata su scienze e che opera in un mondo di valori “.E in altri termini, una tecnica nel senso ippocratico di techne , dotata di un suo proprio sapere conoscitivo e valutativo e che differisce dalle altre tecniche perché il suo oggetto è un soggetto: l’Uomo. La tecnica è il mezzo ma l’anthropos, l’uomo, è il fine ultimo o il primo! Pertanto i medici non possono essere costretti a seg norme anomale ed assurde come la “Vigile attesa “ . I medici devono avere il supporto dei politici amministratori che devono agevolare con i mezzi appropriati (vaccini farmaci esami ecc ecc) il lavoro professionale degli operatori sanitari. Speriamo che i tempi che corrono servano almeno a chiarire le idee dei vari Speranza di turno. Buon Primo Maggio a tutti i colleghi e ricordiamoci anche seppur con un po’ retorica mal celata che essere un medico è il mestiere più bello del mondo!!

Dottor Renato Giusto

 

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