Sembrerebbe un controsenso affermare che “i cacciatori non sono un partito, ma lo sono”, però, proprio per questo, cercherò di spiegare il perché di questa affermazione.
Chi ama e pratica la caccia, prima di ogni credo politico è un cacciatore. Queste sottigliezze sono ben note da decenni a colui che ne incarna ed interpreta i desideri e le passioni da decenni: l’attuale senatore leghista Francesco Bruzzone.
Sulla caccia, Lui, ha costruito la propria fortuna politica e la propria carriera, creando un partito nel partito.
Molti cacciatori votano Lega, ma altrettanti hanno idee politiche diverse, oppure ancora se ne disinteressano completamente.
E’ un voto, definiamolo, in “sonno”, c’è, non si manifesta, ma all’occorrenza si appalesa a richiesta.
Chi sa leggere la politica tra le righe e tra i flussi elettorali se ne accorge rapidamente, basta seguire il percorso delle preferenze nei contesti in cui la presenza di cacciatori sul territorio è più marcata, per esempio nell’entroterra.
Alle ultime elezioni regionali, questi flussi hanno premiato in particolare un candidato rivierasco, cacciatore non ortodosso e normodotato di doppietta, che, però, è stato iper premiato dai devoti alla Dea Atena, nonostante non faccia parte della Lega, ma appartenga ad un’altra formazione di centrodestra.
Il voto è fluido, ma stavolta ha preso una direzione ben precisa!
I consensi che la Lega ha perso e che continuerà a perdere nei prossimi mesi, dovranno essere in qualche modo recuperati da qualche parte, ed ecco che il partito, non partito, dei cacciatori è stato pre-allertato e invitato a votare, nelle lezioni amministrative savonesi esclusivamente per uno solo dei candidati in lista. Chissà come staranno rosicando tutti gli altri candidati esclusi dal “safari”.
Ora che il tempo delle promesse pre elettorali è finito, si inizia a fare sul serio e chi “avrà più cartucce le utilizzerà”. Gli altri comprimari, più che sparare, potranno solo sperare.
Noi, che amiamo gli animali, vivi e felici in natura, questa volta, la croce sappiamo bene dove … non metterla.
Più che elezioni, daremo lezioni!