Elezioni provinciali. Quando e come è avvenuto l’accordo Russo – Canepa – Lega poi disatteso? Proviamo ad ipotizzarlo con un racconto di fantapolitica

Ieri abbiamo scritto del voltafaccia del Sindaco Russo alle elezioni provinciali, passato dall’ipotesi di fornire l’appoggio a Canepa (promessa ventilata fino a poco prima delle elezioni), a fare votare per Olivieri in via definitiva.
Ma quando potrebbe essere stata imbastita l’ipotesi di accordo con Canepa, o, meglio, con la Lega?
Partendo ad alcuni fatti veri proviamo a raccontare come possono essere andate le cose.
Naturalmente è fantapolitica, ma nel racconto potrebbe esserci qualche scampolo di verità, molte volte la realtà supera la fantasia.
Facciamo un passo indietro, fino all’ottobre scorso.
In quel mese le cronache politiche locali riportano le polemiche tra il Sindaco Russo e l’avvocato Bonifacino, il blitz delle Fiamme Gialle che indagano sui presunti interessi non contabilizzati da parte del depuratore delle acque e l’inizio della fase in cui devono essere decise le nomine nel consiglio di amministrazione Acque pubbliche savonesi (Aps)
In Aps il sindaco di Savona appoggiava la nomina di Nanni Ferro che, però, da Presidente del depuratore nel 2017, aveva varato il bilancio finito nel mirino della Guardia di Finanza.
Per questo, da più parti erano nate delle perplessità in merito alla sua nomina.
Fin qui i fatti veri
Ora proviamo ad immaginare come potrebbe essersi svolta la vicenda:
Per designarlo, Russo potrebbe aver pensato ai voti della “Servizi ambientali di Borghetto”, che detiene il 30 % del consorzio (il comune di Savona ha il 50%).
La cosa certa è che Nanni Ferro venne eletto.
Durante tutti questi contatti, incontri, parlamenti, gli abili strateghi della Lega potrebbero avere avuto l’idea di portare avanti la candidatura di Canepa a Presidente della Provincia, nella speranza di potere contare anche sull’appoggio finale da parte del Sindaco di Savona.
La candidatura di Canepa, che a tutti era sembrata una mossa avventata, nel caso in cui fossero arrivati anche i voti della maggioranza del Comune di Savona avrebbe avuto un senso e molte chances di riuscita.
Purtroppo per loro, le mosse successive di Vaccarezza, che aveva fiutato il pericolo e soprattutto la giravolta di Russo, convinto in “zona cesarini” dal Pd a votare per Olivieri, hanno rotto le uova nel paniere a Bruzzone, Ripamonti & c.
Questo è il racconto immaginario di come potrebbero essere andate le cose.
Il finale reale di questa storia è che l’equilibrio politico si è rotto e, d’ora in avanti, tutte le “geometrie variabili” diventano possibili, non solo in Provincia, non solo per il futuro del Comune di Savona, ma anche in Regione Liguria.

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