Ceriale – Il Partito del CEMENTO non conosce ostacoli

Inconcepibile che la pianificazione urbanistica si pieghi a logiche di mercato, esattamente come negli anni 70.

Sono passati 50 anni ma la mentalità di certi amministratori pubblici non cambia. Allettati dagli oneri di urbanizzazione con i quali potranno pitturare la facciata del paese in occasione delle prossime elezioni, incuranti del danno che lasciano alle spalle di quelle facciate!
La T1 passa da 30% residenziale e 70% turistico/terziario a 100% residenziale tranne un misero 2% circa di servizi. Una mossa del genere non ce la si sarebbe aspettata neanche dal più fervido ed incallito “PARTITO DEL CEMENTO”, la vediamo invece messa in atto da chi si è proposto come il cambiamento, sì un finto cambiamento di facciata, mentre le azioni sono sempre le stesse e cioè di svendita del territorio.

Non si è mai visto che un Comune si preoccupasse della sostenibilità economica di un privato per stabilire se mantenere o meno dei vincoli urbanistici.
La pianificazione urbanistica riguarda una visione a lungo termine, significa avere una visione di cosa si vuole che diventi il paese, non può e non deve riguardare gli interessi privati bensì gli interessi di tutta la collettività.

Chi ha acquistato l’area T1 non ha comprato solo l’area ma anche un progetto con quelle caratteristiche e ad un determinato prezzo, chi acquista deve fare le valutazioni sulla sostenibilità del progetto e la convenienza dell’operazione, se sbaglia valutazioni il pubblico non può svendere il proprio territorio per correggere errori di pianificazione aziendale del privato!
Questa amministrazione, con questa variante al PRG, avrà la responsabilità di condannare Ceriale, per decenni se non per sempre, a paese dormitorio con buona pace di chi sperava in un rilancio del turismo e del commercio.
Chi si sarebbe mai immaginato che per destagionalizzazione del turismo intendessero una “deturisticizzazione” del paese?
Rodolfo Sanna
Meetup Ceriale in MoVimento
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