Centrale Tirreno Power

Non dimentichiamo che la centrale oggi opera abusivamente
 con i gruppi a carbone che non hanno avuto l’AIA
Sul problema della centrale temo che il cosiddetto “lodo ambientalista” sia un autogol per le associazioni che hanno maggiormente a cuore la difesa dell’ambiente.
Rischiamo di non sottolineare che la centrale oggi opera abusivamente con i gruppi a carbone che non hanno avuto l’AIA, pur richiesta da 5 anni. Se non ha l’AIA i gruppi a carbone devono essere chiusi immediatamente. L’AIA non è stata nè concessa nè rifutata per un comportamento colpevole del Ministero: per dei gruppi che funzionano da 40 anni, identici ad numerosi altri gruppi italiani, in gran parte ormai chiusi perché obsoleti, la procedura di AIA si dovrebbe concludere in poche settimane ed invece dura ormai da più di cinque anni; se non si è conclusa è per un comportamento pigro o colluso del Ministero.
La Magistratura deve certamente fare il suo corso ma i vecchi gruppi a carbone devono essere chiusi subito in quanto basati su una tecnologia ormai ultra superata; poiché la tecnologia è superata non esistono significativi interventi di miglioramento (sarebbe come richiedere interventi di miglioramento su una locomotiva a vapore), quelli possibili (desolforatore) sono già stati fatti da ENEL da tempo. Possono fare solo inteventi irrilevanti e strumentali: non seguiamoli su questo terreno (invece la copertura dei carbonili si impone comunque se non otteniamo la chiusura).
Il prosegure nell’attività in attesa di indagini (Magistratura, indagine ambientale) è certamente gradito al proprietario dell’impianto in quanto l’impianto è molto redditizio nella configurazione attuale (ha scarsa efficienza e quindi relativamente elevato costo di un combustibile che costa poco, ma ha modestissimo costo di capitale essendo già quasi completamente ammortizzata); qualsiasi procedura dilatoria è preferibile per Tirreno Power, rispetto alla realizzazione del suo nuovo progetto: guadagna tanto e non spende una lira di investimento.
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