Celle Ligure

 CELLE LIGURE
CI HA SCRITTO IL CONSIGLIERE  LUIGI BERTOLDI
Il Sindaco, Renato Zunino, dice “sarà il ventesimo esposto che presenta il consigliere Bertoldi, e non approderà a niente….

 Il Sindaco, Renato Zunino, dice “sarà il ventesimo esposto che presenta il consigliere Bertoldi, e non approderà a niente; è una bolla di sapone”. Cos’è che lo rende così sicuro che la Procura di Savona non rileverà ancora l’esistenza di qualsivoglia illegittimità nel comportamento dell’amministrazione cellese?

Certo, il  procuratore distrettuale facente funzioni Vincenzo Scolastico oggi dice: “Riferiteci ogni notizia utile a contrastare la criminalità” e noi lo abbiamo fatto, ma di esiti non ne abbiamo visto.

Eppure il Servizio Ispettivo dell’Autorità di Vigilanza sui Lavori pubblici aveva emesso un suo pronunciamento sull’appalto cellese, dichiarando che “tale comportamento (dell’Amministrazione appaltante) si configura in palese violazione delle regole di concorrenza”, che le varianti apportate non erano legittime né giustificate, che le forniture avevano subito una riduttiva modificazione qualitativo- quantitativa. Se i reati correlati fossero dimostrati, si parlerebbe di turbativa d’asta, di frode in pubbliche forniture, di abuso d’ufficio.

Eppure, dopo che l’impresa era stata sequestrata e gli amministratori, compreso il capocantiere di Celle, erano stati arrestati in carcere, l’Autorità di Vigilanza, con provvedimento dirigenziale definitivo, aveva confermato i risultati del procedimento ispettivo.

Eppure, la stessa Amministrazione comunale, in documento ufficiale, ha dichiarato di aver pagato delle somme che il Capitolato d’appalto non consentiva di pagare.

Eppure, il Procuratore Capo di Torino, Giancarlo Caselli, al quale ci siamo rivolti, ha trasmesso tutto al Procuratore capo della Corte d’Appello di Genova. 

 Eppure, un più approfondito esame dei documenti ci ha fatto supporre un ingentissimo danno erariale.

Eppure, l’Autorità di Vigilanza ha chiesto di “conoscere le misure che codesta Stazione appaltante intende adottare per evitare il ripetersi dei fenomeni evidenziati”.

Era una bolla di sapone? No, lo è diventata!

Ma non è finita e le situazioni non sono immutabili; i due pronunciamenti dell’Autorità obbligano il Comune a prendere in considerazione le illegittimità rilevate per annullare o riformare i propri atti, così come indicato dalla stessa Autorità a seguito di sentenze della Cassazione.

L’Amministrazione ha omesso di farlo (dovrebbe esaminare pubblicamente le gravissime irregolarità emerse).

 I consiglieri di opposizione hanno chiesto la convocazione del consiglio comunale nei modi previsti dalla legge e dallo Statuto, affinché si prendesse atto delle illegittimità e si provvedesse a dare risposta all’Autorità adottando un regolamento degli appalti, ma il Servizio Lavori pubblici del Comune si è rifiutato di effettuare l’istruttoria; così, il consiglio comunale è stato sospeso e, in conseguenza di un nuovo rifiuto, dal 27 luglio dell’anno scorso non lo si può riconvocare e il Sindaco non ha preso alcun provvedimento.

Il consiglio comunale non può adempiere al suo principale compito, che è quello di deliberare, e noi non possiamo fare altro che attendere l’intervento della Magistratura.

Non è però opportuno che il Sindaco si dimostri così sicuro che non verrà.

Prima di presentare l’esposto abbiamo chiesto diversi pareri legali, ottenendo unanime conferma; un noto ufficio legale di Torino ha deciso di assisterci non avendo riscontrato alcun elemento di dubbio, ed ha rilevato l’apparente assenza di precedenti così clamorosi. Potrebbe non finire come il Sindaco ha previsto.

 Luigi Bertoldi

 

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