CAMPO NOMADI

Devo riconoscere che questa settimana, a palazzo Sisto, hanno dato il meglio di sè stessi, sia da parte della maggioranza, sia dalla minoranza.

Iniziamo con il parlare della “pratica campo nomadi”.

La maggioranza è riuscita a fare approvare il nuovo regolamento.

Non entro nel merito dei contenuti, ma metto sul tavolo un po’ di argomenti su cui riflettere.

Il tema era all’attenzione della giunta Caprioglio da anni, dai tempi dell’allora assessore alla sicurezza Ripamonti, ora senatore della Repubblica.

Sono consapevole che, molti di Voi, probabilmente, se ne saranno dimenticati, ma, fino al Marzo del 2018, il celodurista leghista laiguegliese faceva parte della giunta savonese.

Sinceramente, di Lui, non ricordiamo nulla di particolare dal punto di vista amministrativo, salvo l’essere finito sui giornali locali per:

– l’“imprecazione” scappatagli ad inizio mandato, durante un semi comizio, durante le concitate fasi per arringare la folla a Legino, contro la creazione di un hub per immigrati;

– alcuni petardi lanciati nel greto del Letimbro, utilizzati per fare scappare alcuni cinghialotti con la loro mamma;

– l’organizzazione di un paio di ronde estive anti venditori ambulanti lungo la spiaggia, in braghette corte.

Null’altro di più!

Effettivamente, l’allora assessore aveva iniziato ad occuparsi dello “sgombero” del campo nomadi, ma, alla fine, non aveva risolto alcunché: un po’ perché la pratica non era semplice da gestire, un po’ perché per ragioni elettorali è facile cavalcarne politicamente il tema, ma poi bisogna essere capaci a gestire le inevitabili polemiche, un po’ perché, ai savonesi, del campo rom, frega poco o niente.

Nel corso degli ultimi mesi, avevamo anche dovuto assistere alle intemperanze del consigliere leghista Martino che, invocando le ruspe, pensava di risolvere tutto in quattro e quattr’otto, mostrando i muscoli, lanciando qualche slogan salviniano, e, per buon peso, chiedendo le dimissioni al Sindaco.

Insomma, tanta fuffa, un pizzico di propaganda e “buttiamo tutto in caciara”.

Purtroppo, tutto questo, non è sufficiente per amministrare seriamente una città.

Sui problemi devi metterci la testa, il buonsenso, la capacità di confronto e mediazione, rispettando le leggi ed i regolamenti.

Da mesi il consigliere era “desaparesidos” dalla scena politica ma, in occasione del voto in consiglio comunale è riapparso, ha votato contro il nuovo regolamento e poi è sparito nuovamente.

Il capitolo è stato chiuso dall’attuale assessore Levrero, senza clamore, risolvendo dal punto di vista amministrativo una questione che, quelli di sinistra, quelli bravi, buoni, solidali, comprensivi ed umani, non erano stati capaci di affrontare (o non lo avevano voluto fare) in decenni di governo cittadino.

Il precedente regolamento elaborato dalla giunta Berruti era incompleto, ingarbugliato, ed inattuabile.

Peraltro era stato approvato giusto giusto nel 2015, a pochi mesi dalla data delle elezioni amministrative tenutesi nel 2016 e non era mai stato applicato: nel frattempo gli abitanti del campo continuavano a vivere in un luogo insicuro, inadeguato, senza rispetto di moltissime norme, senza diritti e senza doveri, in una sorta di universo parallelo.

La pratica è passata senza particolari clamori e battaglie da parte dell’opposizione, segno che, probabilmente, come tema elettorale, l’argomento “tira poco, o nulla”.

Unica nota di colore, con il proprio voto contrario al provvedimento, il consigliere Martino ha “saltato il fosso” ed è uscito dalla maggioranza, facendo probabilmente tirare un sospiro di sollievo ad una parte dei suoi ex alleati.

Comunque, ora, possiamo finalmente dire: l’argomento campo nomadi è stato chiuso, con buona pace di tutti.

Alla prossima!

https://www.youtube.com/watch?v=a8tn3tH6HV4

Condividi

Lascia un commento