Alassio: Ci sarà un ricorso al Tar sulle assegnazioni delle spiagge libere attrezzate (Sla)

Metodo Toti o metodo Liguria? Non solo un gioco di parole, ma una domanda a cui, in questo caso, sembrerebbe arduo rispondere. Perché, questo territorio è nuovamente protagonista di un episodio che, per superficialità e silenzio desta poca trasparenza e una certa discriminazione. In ambito pubblico non dovrebbe mai accadere, ma si sa che la realtà è spesso diversa e “fantozziana”. Stiamo parlando del caso del bando riguardante l’affidamento della concessione dei servizi relativi alla gestione, organizzazione e conduzione di spiagge libere attrezzate di Alassio. Il cui esito di gara nell’affidamento del servizio, si giustifica con la “discrezionalità”, come criterio per l’assegnazione dei punteggi, e a vari cambiamenti.
Procediamo però con ordine.
Il 19 marzo 2024 viene pubblicato il bando sul sito del Comune per le Sla, ovvero per le spiagge libere e attrezzate che dovrebbero essere a idealmente a favore – notiamo bene – dei RESIDENTI e dei CITTADINI MENO ABBIENTI.

Cambiano i requisiti e viene posto il vincolo di aggiudicazione, nei confronti di più concorrenti che versino in situazioni di controllo o collegamento per un solo lotto funzionale. A fare i conti con questo sistema è stato anche Islao Patriarca, presidente della Cooperativa Versoprobo, partecipante al bando: “Sono uscite le graduatorie e ho subito deciso di dare i verbali di gara, datati 16 aprile, in mano a un gruppo di avvocati”. Guarda caso, usciti in tempi poco utili…
Perché dai risultati “Il lotto 1 e il lotto 2 vengono aggiudicati a società collegate alla medesima famiglia? (lo si può dedurre dai documenti). Così, Patriarca ha deciso di far ricorso, ha richiesto ribandire la gara e di valutare l’aggiudicazione dei punteggi in maniera discrezionale. “Noi – spiega – abbiamo proposto un investimento per attrezzature nuove confortevoli e igienizzabili di 106 mila euro, mentre un altro operatore di circa 92 mila euro. Ma noi in graduatoria abbiamo ricevuto un punteggio di 2,3 e l’altro di 4,65 punti”. Qual è stato il criterio? “Un criterio definito ‘discrezionale’. Sicuramente non c’è mala fede, ma tanta superficialità” risponde il presidente. Ricordiamo che “discrezionalità” significa “facoltà di libera azione e decisione entro i limiti generali fissati dalla legge”.
“Strano anche – prosegue Patriarca – che la commissione non si sia accorta che fosse la medesima famiglia operante nel settore ricettivo l’aggiudicataria del lotto 1 e del lotto 2. Sono anche basito dal fatto che queste persone non abbiano mai gestito spiagge e nell’offerta tecnica vengano valutate superiormente”. E ci si domanda come si possa favorire i cittadini meno abbienti privilegiando gli albergatori.
Ma non solo: “Tra gli altri motivi – aggiunge Patriarca – gli avvocati stanno valutando presunte irregolarità nella compilazione della busta amministrativa”.
Dunque, il presidente proseguirà sulla strada del “ricorso al Tar per richiedere la sospensione e l’annullamento dell’aggiudicazione del lotto n°1” conclude. Si spera quindi che il tribunale amministrativo riequilibri l’esito della gara

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