Al direttivo della Lega non se le sono mandate a dire (2)

Ieri abbiamo scritto delle accese controversie esplose al direttivo della Lega, tra il consigliere regionale Mai e l’onorevole Bruzzone per le elezioni provinciali.
Tra i mugugni che circolano nelle chat degli iscritti al carroccio segnaliamo la vera e propria insurrezione che sarebbe scoppiata, durante la riunione, tra una parte dei presenti al direttivo quando  l’onorevole Bruzzone  ha annunciato che chiederà al presidente Toti l’attribuzione di un assessorato in regione per l’ex senatore Paolo Ripamonti.
Quest’ultimo, probabilmente, dopo l’esito delle recenti elezioni politiche, non ritiene soddisfacente essere stato assunto, a tempo determinato al Senato, come consulente del gruppo leghista, esperto di tematiche industriali. Forse, l’ex senatore vorrebbe ottenere molto di più in termini di prestigio e di indennità.
La boutade del senatore Bruzzone avrebbe scatenato una vera e propria bagarre, accompagnata da grida e proteste.
L’ex senatore Ripamonti alle scorse elezioni regionali, in quanto parlamentare, non era stato candidato, risparmiandosi quindi la fatica di raccogliere voti personali e di mettere mano al portafogli per pagarsi la campagna elettorale, a differenza dei competitors che nel 2020 erano stati inseriti in lista.
Se il presidente Toti dovesse accettare una così pretenziosa proposta, per una buona parte degli iscritti sarebbe naturale che l’eventuale incarico venisse attribuito al primo dei non eletti nella provincia di Savona, Maria Zunato che alle regionali aveva surclassato di voti i due pupilli dell’onorevole Bruzzone e dell’allora senatore Ripamonti, Roberto Sasso Del Verme e Maria Maione.
I maligni in casa Lega, però, riferiscono che la mancata nomina di un savonese, nel ruolo di assessore, sia dovuta principalmente alla volontà di mantenere ogni tipo di ruolo all’interno di un cerchio magico che, oramai da circa un decennio, decide fortune, o fuoriuscite, nel partito. Chi ne resta fuori, pare non goda di grande fortuna in casa Lega.
Sicuramente, però, preso atto delle attuali percentuali dei voti attribuiti al carroccio, un assessorato sarebbe molto meglio riceverlo adesso, piuttosto che sperare di ottenerlo in futuro.
Nel 2025, visti gli esiti dei sondaggi una buona parte degli attuali eletti, o nominati, potranno godersi i dibattiti politici in regione Liguria, unicamente in streaming, comodamente seduti sul divano di casa.
Una cosa è certa, la campagna elettorale per le regionali liguri del 2025, in casa Lega, è partita ufficialmente e, alla fine, ne resterà solo uno, al massimo.

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