Cairo Montenotte – Il Secolo XIX del 18 ottobre riporta la notizia che per la Schneider Electric di Cairo Montenotte si farà ricorso alla cassa integrazione ordinaria a causa di un calo delle attività dovuta ad una contrazione transitoria del mercato.
La Schneider Electric nello stabilimento di Cairo Montenotte produce trasformatori di misura per media tensione. I trasformatori di misura sono dei componenti fondamentali per l’impiantistica industriale e per il settore della produzione dell’energia utilizzati tra l’altro nei sistemi di protezione, controllo e di contabilizzazione dell’energia degli impianti elettrici.
L’onnipresente Andrea Mandraccia segretario provinciale della Fiom CGIL di Savona è notoriamente tranquillizzante «i responsabili di Schneider hanno già prospettato una ripresa del lavoro per i primi mesi del prossimo anno. Per traguardare il 2020 abbiamo comunque firmato un percorso di cassa integrazione ordinaria in modo da tutelare i dipendenti. La situazione di difficoltà è legata a un abbassamento dei carichi di lavoro abituali e, in quanto temporanea, non desta una particolare attenzione. Chiaramente, però, abbiamo chiesto uno sforzo del gruppo per recuperare e portare lavoro allo stabilimento di Cairo».
Auguriamoci per i lavoratori di Schneider e, per quelli savonesi in generale, che gli sforzi richiesti per portare lavoro e la tranquillità con cui vengono richiesti non siano al pari di quelli profusi per Asset Water Technology, Bombardier o Piaggio.
Ci domandiamo se considerando la particolare natura delle produzioni dello stabilimento Schneider di Cairo e quelle del Gruppo Schneider in generale, questa contrazione della produzione non sia l’effetto di un malessere più generalizzato che interessa l’intero comparto industriale nazionale ed europeo.
Visto che il sindacato Savonese è noto per non contraddire troppo il padronato, ci chiediamo inoltre se la tranquillità del segretario Fiom-CGIL Andrea Mandraccia sia coerente con il fatto che il percorso della cassa integrazione ordinaria debba traguardare il 2020. I risultati finanziari del 2018 del Gruppo Schneider non sembrano comunque quelli di un gruppo in crisi.
Con i fondamentali finanziari in aumento sul 2017 e 2,3milardi di euro di utile anche questo in aumento del 9% sul 2017, ognuno dei 137mila dipendenti di Schneider ha contribuito, con il proprio lavoro, a distribuire quasi 18mila euro agli azionisti di Schneider che nulla hanno fatto per guadagnarseli.
Auspichiamo che durante la fase di trattativa, i sindacati metalmeccanici savonesi si siano ricordati dei risultati finanziari positivi di Schneider Electric degli ultimi anni per ottenere una integrazione al reddito adeguata per i lavoratori interessati dagli ammortizzatori sociali.
Le multinazionali, come buona parte dell’imprenditoria cialtrona italiana, capitalizzano i guadagni e socializzano le perdite.