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Polemiche nel PSI

PUBBLICHIAMO LA LETTERA  DI SERGIO ALTAMURA CHE TANTO SCALPORE  HA FATTO ALL’INTERNO DEL PSI
Da alcuni giorni si discute sul suo blog di una mia lettera inviata ad iscritti del partito socialista, per argomento problemi politici del partito. Le domande poste hanno provocato la reazione veemente e scomposta di chi si è autonominato segretario del partito di di alcuni suoi sodali che riceveranno soddisfazioni nel momento e luogo opportuno, Mi accorgo però che finora si è discusso senza che i suoi elettori abbiano potuto leggere la lettera nella sua interezza e la replica alle ingiurie e bugie contenuta nella risposta del Sig. Caviglia dal suo blog prontamente pubblicata. Le invio le due missive e Le chiedo se gentilmente volesse pubblicarle così i suoi elettori avrebbero finalmente un quadro completo della vicenda. Sergio Altamura
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MA DOV’È FINITO A SAVONA IL PARTITO SOCIALISTA DEL 8,15%?

 Care compagne e compagni,

non c’è Socialismo né Sinistra senza trasparenza, senza democrazia interna ai partiti, apertura e determinazioni dal basso delle decisioni politiche, senza separazione fra funzioni di rappresentanza politica e funzioni amministrative o di governo, senza rifiuto netto di ogni forma di clientelismo, di inquinamento delle istituzioni, di personalizzazione della politica, di ricambio generazionale, di apertura ai giovani e alle donne.

I socialisti , quelli iscritti e quelli non iscritti, devono proporsi come lievito di una Sinistra nuova che non può e non potrà mai essere rappresentata dal Pd all inclusive anche se riformato dai bersani boys, né dall’organizzazione anarco-internettista dei grillini,  è neanche dal partito padronale dipietrino, si tratta di ripensare tutto il riformismo di Sinistra in Italia, non   più solo dei soli Socialisti.

Le ultime elezioni amministrative, hanno dimostrato, se ancora ce né fosse bisogno che in Italia, in Liguria e in provincia di Savona il centrodestra avanza quasi ovunque mentre la Sinistra arranca, fa eccezione Savona città.

 E già…. Savona. Cosa succederà l’anno prossimo a Savona? Leggo che il Sindaco sta pensando ad una ricandidatura. Ottima scelta.

Fossi il Sindaco però, sarei molto preoccupato di come stanno andando le cose in Liguria.

Modestamente, mi permetto di suggerire al Sindaco (ne ho titolo) che forse è arrivato il momento di cambiare passo almeno in quest’anno di fine mandato, di uscire dalle pastoie e dalle lotte di potere in atto nel PD di cui leggiamo tutti i giorni e  magari occuparsi di più  dei problemi della gente, a cominciare dai giovani precari Savonesi che stanno pagando il prezzo più alto di questa crisi, ai lavoratori autonomi e piccoli imprenditori tartassati e asfissiati dalla burocrazia, alle numerose aziende che stanno fallendo o sono fallite, ai tanti anziani che esauriscono la pensione alla terza settimana, al problema della casa con affitti da strozzini.

Nel  2006 il giovane-Sindaco aveva vinto le elezioni con un programma anche da me sottoscritto e condiviso dal titolo “la città delle idee”, ebbene Sindaco,  tiri fuori queste idee, non si vive di solo calcio, impianti sportivi o di margonara e fronte mare, ma metta subito in agenda, anche se in parte già realizzate,  la difesa delle classi sociali piu’ deboli, il lavoro, le infrastrutture che ancora mancano e un serio programma di opere pubbliche, l’ambiente, la difesa del territorio, una politica di sviluppo delle fonti rinnovabili e di efficienza energetica.

Ma più di tutto, fossi il Sindaco mi preoccuperei di sapere che fine ha fatto il partito Socialista del suo vicesindaco-cronometrista.

 

E già…il Partito Socialista. Che fine ha fatto il Partito Socialista dell’8,15%?

Esattamente un anno fa’, costretto a scegliere  tra la mia dignità personale  e posizioni di potere nel Partito Socialista (ero coordinatore provinciale del PS), ho scelto senza esitare , la prima. Un minuto dopo le elezioni provinciali, senza clamore,  mi sono dimesso da tutti gli incarichi di partito, in seguito anche da Vicepresidente dell’azienda di trasporti ACTS Linea S.p.A., in quanto non sopportavo più personalismi e reiterate prevaricazioni di potere , che nulla hanno a che fare con il Socialismo, che nulla hanno a che vedere con la cultura, che nulla hanno a che condividere  con la costruzione di un progetto lungimirante. I miei valori sono antichi ed elaborati nel mio intimo e nella mia vita quotidiana. Essere Socialista, per me non vuol dire avere una tessera che debba servire a sostenere la causa di pochi. Al contrario essere Socialista vuol dire praticare nella propria vita quei comportamenti che ci distinguono come Socialisti veri, schiva da particolarismi ed elaborare insieme a chi come me, come tanti compagni che ci sono e molti altri  forse si sono allontanati, o hanno cambiato schieramento, abbiano a cuore l’interesse generale, la libertà dal bisogno di cui il Socialismo è padre.

 Ad un anno di distanza, la domanda nasce spontanea, dov’è finito il Partito Socialista dell’8,15% con  quattro consiglieri eletti nel Consiglio Comunale  di Savona?

La risposta è una soltanto, dissolto, volatilizzato come pure la gloriosa sezione centro “ Sandro Pertini”, letteralmente rasa al suolo perché si permetteva di criticare gli amministratori comunali specialmente quelli non eletti.

Poche settimane prima delle ultime elezioni regionali, il titolare del marchio-PSI a Savona , dopo aver sentenziato su tutti i giornali  “Burlando servo di due padroni”, senza chiedere il parere degli iscritti, decise insieme ai suoi pari gradi della Liguria, di svendere il Partito Socialista con 120 anni di storia e di infilarlo nella lista civica “Noi per Burlando”, candidando per ogni provincia,  un volenteroso e onnipresente portatore di voti con la speranza-vana promessa di strappare a Burlando, qualche briciola di potere. Una vergogna.

 

Purtroppo, sappiamo tutti come è andata a finire, a Savona, il volenteroso candidato portatore di voti, si è preso i suoi voti personali e quelli (pochi per la verità) dei titolari del marchio-PSI, i Socialisti veri, iscritti e non iscritti invece, senza chiedere niente, senza clamore, hanno votato un candidato per bene, democratico e riformista che è stato la sorpresa  delle elezioni.

 

In seguito, dato che non c’e limite al ridicolo, con il rischio di rendere ridicoli tutti, storia passata compresa, un altissimo esponente  del partito di Savona, dopo aver sciorinato una serie infinita di titoli onorifici e numeri, ha dichiarato ai giornali “ Il Partito Socialista è in buona salute e ha preferito in un momento di transizione e di grande crescita europea fermarsi e meditare e comunque il PSI ha ottenuto il miglior risultato dei partiti minori”. Sic!

 

Quindi Signor Sindaco, non c’e piu il Partito Socialista dell’8,15%, c’è invece il partito virtuale del vicesindaco coadiuvato  forse da alcuni consiglieri comunali (non tutti) per lo più disorientati, confusi e impauriti, ma  stia tranquillo, ci sono ancora i Socialisti anche se nella stragrande maggioranza,  non più iscritti, che scrutano il suo operato e al momento opportuno si faranno sentire.

 

Cosa serve  adesso al Partito Socialista di Savona?

A noi serve avvicinare i giovani, serve essere credibili, serve un progetto per ritornare ad esistere, serve qualcosa che ci rimetta in vita ed in corsa e smettiamola di guardare al passato come l’unica nostra risorsa o come l’unica nostra condanna…… dobbiamo guardare “Avanti”! Dobbiamo necessariamente rivolgerci al futuro e farlo anche in maniera rapida , perchè il partito a Savona è dato  molto vicino allo zero senza virgole.

 

Occorre uscire dal cul di sac, uscire dalle strette schiere di portatori volenterosi di voti, e puntare su qualche portatore di idee convincenti, coraggiose e socialiste coinvolgere il mondo Socialista, tutti i Socialisti sotto qualsiasi bandiera, e cominciare a trovare dei momenti di confronto, che possono essere anche trasversali, ma è necessario cominciare a dire che molti compagni vogliono che le cose cambiano e se questo deve  passare anche per  il confronto aspro, pesante con  il titolare del marchio-PSI, nessun  problema cercherò di
impedire che si continui questa guida suicida , non so quando ci sarà  il congresso , ma so di certo che quel giorno  o forse prima  non sarò dalla parte di chi pensa che la  democrazia nei partiti sia un optional. La storia dei socialisti italiani  non merita  di finire in farsa.

 

Un congresso subito di tutti i socialisti, aperto a tutti coloro i quali semplicemente si dichiarano Socialisti, prendendo una tessera virtuale congressuale, organizzato dall’attuale PSI senza ridicole pretese egemoniche o di inutili conferme di gruppi dirigenti ormai inesistenti, una sfida che dobbiamo affrontare con tanti compagni e compagne anche appartenenti ad altri partiti, moltissimi attivi in associazioni o altre realtà del mondo civile, insomma compagni, è ora di GETTARE IL CUORE OLTRE L’OSTACOLO, torniamo a combattere per le nostre idee, torniamo al partito.

SAVONA, APRILE 2010

 

Un abbraccio fraterno

Sergio Altamura

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