Vado Ligure. Le infrastrutture sono sempre considerate secondarie

Cercasi disperatamente aree per parcheggio mezzi pesanti operanti per la Piattaforma APM Terminal.

Le infrastrutture sono sempre considerate secondarie.

L’A.D. di A.P.M. Terminal ha recentemente dichiarato che la struttura entrerà a pieno regime nel 2025 e che gli addetti saranno complessivamente N° 401.

Per garantire questa quantità deve esserci un arrivo annuo di c.a. 822.000 TEU, questa è una potenzialità credibile e confrontabile con altre strutture.

Facendo un conteggio molto approssimativo TEU 822.000 : 365 giorni = 2252/giorno

Nel 2020 (le giornate lavorative non sono 365 ma 304 e quindi il conteggio sopracitato si falserebbe) comunque  trasporto per ferrovia il 40% (sempre sostenuto) sono  N°900  su gomma N°1351 quindi il movimento giornaliero deve essere raddoppiato per arrivo – carico – uscita.

Per ferrovia:  a chiarire che “al momento “ non ci sono soldi da spendere per potenziare i binari che da Savona portano in Piemonte sono stati i responsabili dell’area di Nord Ovest di Rfi escludendo la possibilità di intervenire sia sulla linea Savona – Altare – San Giuseppe di Cairo , sia sulla San Giuseppe – Ceva.

Le linee che da Savona raggiungano la Valle Bormida e sulla direttrice di Torino, il tratto Cengio – Ceva presentano pendenze tra il 25 e il 35 per mille che limitano il peso e quindi la lunghezza dei treni nonostante l’utilizzo di due locomotori (con costi di energia raddoppiati). La tratta Savona – Genova  non è percorribile poiché la sagoma delle gallerie non sono idonee al passaggio dei contenitori (highcube).

Sulla Savona – Ventimiglia , che nonostante sia sul livello del mare non consente al transito a treni merci di lunghezza superiore ai 400 mt. Quello che si vede in giro è istruttivo pendenze e lunghezze dei treni rappresentano problemi da non sottovalutare e aumentare i costi di trasporto rischierebbero di mettere i contenitori sbarcati a Vado Ligure fuori mercato.

Le quantità dei mezzi occorrenti per il trasporto dei TEU sono notevoli  con molta probabilità il trasporto per ferrovia non sarà il 40% ma molto meno e andrà ad aumentare quel 60% dei camion che essendo mezzi con motore diesel inquineranno notevolmente l’ambiente ma è stato previsto che procedendo a piccole dosi ci si può abituare a tutto. Abbiamo già una recentissima esperienza con Tirreno Power.

Le previste attività di riorganizzazione delle aree retro portuali, già inserite nel Piano Operativo Triennale dell’Autorità Portuale di Savona, comprendono svariati interventi che vanno dalla realizzazione delle strutture del nuovo varco doganale e relative palazzine uffici  alla creazione di parcheggi per i mezzi pesanti a servizio dell’area portuale, dalla delimitazione delle aree doganali alla ridefinizione della viabilità di accesso sia al varco sia alle pertinenze della società interporto di Vado V.I.O. SpA. E’ certamente augurabile e indispensabile per non creare ulteriori problemi  la costruzione del casello autostradale a Bossarino in quanto agevolerebbe l’ingresso in autostrada Savona – Ventimiglia – Torino – Genova questo dovrebbe già essere realizzato da molto tempo soltanto che fa parte di una

Piccola dose dove i cittadini devono essere abituati.

 

 

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