Val Bormida, la battaglia contro le pale eoliche e il termovalorizzatore entra nel vivo

Altare e Cairo in prima linea: ricorsi, osservazioni e una petizione nei negozi

Prosegue senza sosta la mobilitazione dei valbormidesi contro quella che viene ormai definita una vera e propria invasione energetica, fatta di pale eoliche e termovalorizzatori.

A giorni verranno depositati i ricorsi dei Comuni di Cairo Montenotte, Altare e Mallare contro la costruzione del parco eolico di Bric Surite, un progetto che prevede sei torri alte 180 metri, destinate a dominare il paesaggio delle alture tra i tre Comuni.
La Regione Liguria, nonostante le critiche arrivate da amministrazioni locali e cittadini, ha espresso parere favorevole alla Valutazione di impatto ambientale (VIA), aprendo di fatto la strada al progetto.

Ma la risposta dei territori non si è fatta attendere. Il Comune di Altare ha già presentato osservazioni contrarie anche al secondo progetto, quello di Piccapietre, per il quale il termine per inviare le osservazioni scade il 30 ottobre. Le motivazioni, che verranno illustrate domani in Consiglio comunale, mettono in evidenza il rischio di un impatto paesaggistico e ambientale pesantissimo, oltre ai problemi di sicurezza e di compatibilità urbanistica.

Intanto, nei negozi della valle è partita anche una petizione contro il termovalorizzatore, a dimostrazione di come l’intera comunità stia cercando di difendere il proprio territorio da progetti calati dall’alto, che sommano — nella percezione dei cittadini — nuove servitù ambientali a quelle già subite per decenni.

Un filo rosso lega dunque eolico e termovalorizzatore: due facce della stessa medaglia, quella di un’idea di “transizione ecologica” che, anziché valorizzare i territori, rischia di impoverirli ulteriormente, sacrificando paesaggio, salute e qualità della vita sull’altare della burocrazia e degli interessi industriali.

Condividi

Lascia un commento