Ciò nonostante la Regione Liguria non ha fin qui presentato domanda di assoggettabilità delle opere alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.
In sostanza continuano a sorgere:
a) problemi squisitamente legati alla difesa delle salute delle persone;
b)all’impatto sul territorio;
c) problemi di democrazia, la popolazione della zona fin’ora non è stata ancora minimamente informata;
d)problemi (da tempo sollevati) di completamento infrastrutturale dell’area interessata alla costruzione (che coincide con quella della piattaforma portuale);
e)problemi legati alle prospettive di sviluppo
Da qualche parte, infatti, si è parlato di utilizzo delle maestranze della SANAC per l’opera di costruzione dei cassoni. Deve essere ricordato come (a parte il tema delle professionalità necessarie) come in questo modo non si affronterebbe il problema della perdita secca di un’azienda (che evidentemente viene data per perduta) legata al ciclo nazionale della siderurgia, a dimostrazione dell’ennesimo caso di miopia nella visione di un possibile sviluppo dell’area vadese e di quella centrale ligure.
Da considerare naturalmente la precarietà dell’operazione (la durata della costruzione dei cassoni è prevista per circa 3 anni).
Sarà il caso allora di riflettere al meglio valutando una situazione che ormai da troppo tempo (considerata anche la situazione di inefficacia dimostrata da Invitalia nel caso dell’area industriale di crisi complessa) appare come di stallo e di assenza di iniziative concrete poste sul terreno – decisivo- delle presenze produttive sul territorio, del completamento infrastrutturale, della salute dei cittadini.
Franco Astengo