Pensiero della domenica: Tutti a correre, la campagna elettorale è aperta

Come sempre a Roma è andata in scena una commedia già vista e rivista e come sempre i partiti hanno saputo dare il peggio di sé.
Quello che stupisce è Draghi, colui che venne dipinto dai giornali e televisioni come il supremo, colui che è infallibile.
In questa settimana è riuscito a collezionare una serie di errori, voluti o no il risultato non cambia, da fare sembrare Di Maio il novello Churchill.
Considerandosi al di sopra di noi comuni mortali, circa una settimana fa si è fatto coinvolgere nei giochini di Conte, che tutti sapevano come fossero mesi che tramasse contro chi lo ha sostituito al governo, dimostrando che la gelosia e invidia sono cose brutte fregandosene delle sorti del Paese (come tutti i politici romani), suo unico scopo era defenestrare chi aveva avuto l’ardire di prendere il suo posto, anche lui considerandosi il migliore.
L’apoteosi degli errori del nostro infallibile Mario è stato incontrare il segretario del PD in un faccia a faccia senza avvisare gli altri alleati e continuare a sbagliare convocando il centro destra più per obbligo che per cortesia istituzionale e probabilmente come si usa dire frullare saliva ovvero non dire nulla, in quanto la linea era già stata stabilita la mattina con Letta. Gli scivoloni sono diventati tanti, troppi, a partire dal discorso inaccettabile fatto al Senato. Ecco a voi signori un altro che chiede pieni poteri, che dice solo io sono in grado di tenere in piedi la baracca.
Ovviamente qualcuno, Salvini ad esempio, si è fregato le mani, gli ha messo su un piatto d’argento la possibilità di uscire da questo governo e poter iniziare la campagna elettorale, riprendendo un vecchio cavallo di battaglia l’immigrazione come se fosse l’unico problema di questo Paese che, Draghi o non Draghi, è da tempo formalmente fallito. Ha costretto Forza Italia ad uscire dal Governo in quanto, già in fase calante, non avrebbe retto l’abbraccio mortale del PD e del resto dei Cinque Stelle.
Nei prossimi giorni vedremo, come si comporteranno coloro che passeranno da essere ministri al nulla, le crisi isteriche sono già iniziate, aspettiamo altri colpi di testa.
Il dilemma è chi votare la desolazione politica regna sovrana, unica cosa che ci farà gioire e che tanti torneranno a casa finalmente. Ai novelli trombati consiglio tra un selfie e l’altro di fotografare lo scranno dove sono stati seduti in questi anni, perché per fortuna nostra, non lo rivedranno più.
Ora sorge un altro dilemma il nostro Toti cosa farà?
Si candiderà?
Un autorevole esponente del centro destra Ligure senza tanti giri di parole gli ha detto di pensare a governare la Liguria.
Noi Liguri aspettiamo un altro miracolo in questa estate afosa che Toti si candidi a Roma togliendo finalmente il disturbo.
Ora tutti a correre la campagna elettorale è aperta, il compito è arduo convincerci a votare per loro, la peggiore classe politica che si ricordi.

Buona domenica

 Roberto Paolino

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