Celle Ligure. Tuonò e piovve… ma bagnerà?

Bella domanda. Che in questo meraviglioso Paese non si è mai certi se la pioggia bagna, che ci sono già pronti tanti di quegli ombrelli aperti che a terra non arriva… Oppure manciate di sabbia, una qui una là a coprire…e tutto asciutto! Cioè vanificazione di vicende, questioni, problematiche di un certo scalpore, e pure drammatiche e anche tragiche, di grande impatto nella pubblica opinione… che poi non sai mai come andrà, e se andrà, a finire!

Stiamo a Celle, che ne abbiamo una collezione! E qui stiamo alla ristrutturazione-ricostruzione dell’ex Albergo Pescetto e dependance (anche se in corsia premono Colonie Bergamasche ed ex Cinema Giardino, Olmo…e le Milanesi…?): apparentemente ferma, dopo provvedimento della Magistratura Penale, rientrato, ed ora quello della Provincia di Savona. Se ne legge poco sulla stampa lo- cale e con riporti superficiali, ma nulla su quella nazionale, dove un fatto come questo è forse un granello tra i chissà quanti, macigni, in giro per l’Italia.

Stiamo al nostro, al momento, che ce n’avanza, e lasciamo al prossimo numero le altre ‘tegole’ caduteci addosso, inaspettatamente, su Celle e Cellesi, sì, ma soprattutto sull’Amministrazione Comunale, Sindaco inevitabilmente in testa, che “ha vinto le elezioni con la promessa di portare ‘aria nuova’ ma che al momento pare in difficoltà anche nell’ordinaria amministrazione”.

Dell’ex Pescetto, se non se ne legge, poco, sulla stampa primaria, sopperisce con testi diretti e precisa tempistica oltre che organica presentazione e richiami fotografici il sito Uomini Liberi Cellesi e pure Savonesi, grazie al suo solerte editore, che ringraziamo. Li passiamo – primi squarci nel ‘Male oscuro di Celle’, che ne sono la prova provata…? – qui trattenendoci da nostri commenti che rinviamo al prossimo numero. Opportuno però qualche spunto introduttivo per spiegare passaggi ad aiutare i Lettori.

Che la costruzione fosse più corposa e più alta rispetto alla precedente, lo si intuiva dalle impalcature. Ad occhio, e se ne vociava in paese, scrollando la testa, gli sconsolati cellesi, e di più i cellaschi, per l’andazzo in tanti anni (una quarantina) di egemonia ‘zuniniana dei due R’, che ha prodotto una sottocultura di rassegnazione e inerzia. Ne abbiamo già scritto… Nessuno però avrebbe pensato alle tante irregolarità emerse.

Tutto nasce dall’esposto ai vari enti di riferimento da parte di un cittadino, assolutamente cellasco, che confessa “…l’amarezza alla constatazione che il mio Comune, sede di vita e di operosità della mia famiglia e dei miei antenati, abbia perso la limpidezza che io gli vorrei vantare”: non un esposto qualsiasi e da un cittadino qualsiasi (senza alcun discrimine di tutti gli altri…) bensì da un esperto del ramo. E, diciamo meglio, perché ad ognuno il suo, dall’Ing. Arturo Bricchetto, libero professionista di lungo corso, ivi residente e con studio di ingegneria. Documento ben dettagliato in forma e merito, in particolari tecnici, amministrativi e legislativi, essendo ben padrone della materia, che da subito ha sortito il sequestro e fermo del cantiere da parte della Magistratura Penale, poi riaperto per mancanza di presupposti di illecito penale. Nell’altro percorso, quello amministrativo, le osservazioni sono state recepite e ne è sorta indagine da parte dell’ente superiore, di cui abbiamo dato cenni nel numero precedente sostenendo l’atto dovuto! Che c’è stato, con la produzione di un atto di conferma delle irregolarità riscontrate da parte del Responsabile Provinciale del procedimento con conseguente ‘annullamento’ delle autorizzazioni ad edificare relative all’ex Hotel Pescetto. Di esso, di propria iniziativa sin dal 16 febbraio u.s., l’Ing. Bricchetto ha reso noto di aver informato l’intera Amministrazione Comunale. A pag. 2 il testo.

Quello, il primo ‘atto dovuto’, attendendosi il secondo, appena giunto: il Decreto Dirigenziale N. 1631 del 17.7.2020, con estratto a pag. 2 (restando disponibili all’intero testo di 9 pagine per chi ne avesse interesse) ed a fianco il commento accompagnatorio dell’Ing. Bricchetto.

Il primo provvedimento era stato opposto al T.A.R. ma ‘non sono state accolte le osservazioni a difesa presentate dai legali della Società e dal Comune, con firma del Sindaco e del Responsabile del Servizio Urbanistica’, come riportato nel Decreto. Contro di esso è similmente ammesso stesso ricorso al T.A.R. e pure al Presidente della Repubblica.

Alla prossima puntata!

 A Civetta

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