Un lunedì che si annuncia di fuoco, non solo per le temperature di fine estate, ma soprattutto per i disagi che i cittadini del Savonese dovranno affrontare. Il trasporto pubblico locale torna a fermarsi: i lavoratori di TPL Linea hanno proclamato l’ennesimo sciopero di 24 ore, con presidio previsto in piazza Sisto IV davanti al Comune di Savona.
Le ragioni? Sempre le stesse, ma mai affrontate seriamente: carenza cronica di personale, turni massacranti, ferie negate e stipendi che restano fermi al palo. A questo si aggiunge la preoccupazione crescente per i subappalti, che rischiano di trasformare il servizio pubblico in una giungla di appalti al ribasso, con conseguenze dirette sulla qualità delle corse e sulla sicurezza dei passeggeri.
«Non è una battaglia solo sindacale – spiegano i rappresentanti dei lavoratori –. A pagarne le spese sono soprattutto gli utenti, costretti ogni giorno a salire su mezzi vecchi, spesso guasti o privi di manutenzione adeguata». Il nodo investimenti resta infatti irrisolto: mentre altre città puntano su autobus elettrici e innovazione, a Savona i bus arrancano come relitti di un’altra epoca, tra guasti imprevisti e aria condizionata fuori uso in piena estate.
Il malcontento si incrocia con l’esasperazione dei pendolari, studenti e lavoratori che quotidianamente fanno i conti con corse saltate, ritardi e un servizio giudicato “indegno” per un capoluogo di provincia. Non a caso i sindacati chiedono un confronto diretto con il sindaco Marco Russo, che rappresenta il Comune azionista di maggioranza dell’azienda.
Sul tavolo, oltre al piano assunzioni, ci sono anche le prospettive future di TPL, in un contesto in cui la mobilità sostenibile è diventata parola d’ordine nei convegni politici, ma resta un miraggio sulle strade della provincia.
Domani, quindi, Savona e dintorni dovranno prepararsi a un’altra giornata di attese infinite alle fermate, bus cancellati e code sulle strade. Un lunedì da bollino rosso che sa tanto di déjà-vu, con una certezza: a pagare il prezzo più alto restano sempre i cittadini.






