Le elezioni regionali in Liguria si preannunciano come un vero e proprio thriller politico, dove ogni voto potrebbe fare la differenza. Mentre i politici si godono la pausa ferragostana, sotto l’ombrellone si tessono strategie e si fanno congetture su come acchiappare gli elettori indecisi.
Nel centrodestra, si sta pensando di mettere su una doppia lista civica, come se una non bastasse. Una sarà legata al candidato presidente, il cui nome rimane un segreto (Pietro Piciocchi, Ilaria Cavo o Marco Scajola?) l’altra sarà una sorta di arca di Noè politica, pronta ad accogliere chiunque non sia troppo schizzinoso: amministratori apartitici, centrismi volatili e magari qualche nostalgico della Lista Toti.
Nel fronte progressista, invece, le manovre procedono con la discrezione di un’operazione segreta, ma con un occhio sempre puntato sull’orologio. Qui si parla di creare una lista centrista separata, come quella vista a Savona, per riunire sotto lo stesso tetto Italia Viva, +Europa, e magari Azione, sempre se non decidono di cambiare idea all’ultimo minuto. Andrea Orlando è l’unico nome serio in campo, ma con i soliti tatticismi che sembrano una partita a scacchi infinita. La sua fretta di cominciare la campagna elettorale è quasi palpabile, ma i tempi si allungano e con essi il rischio di perdere quel poco slancio che il centrosinistra sembrava avere.
Il grande rebus è Italia Viva: con chi si schiera davvero? Da una parte Matteo Renzi fa l’occhiolino al centrosinistra, dall’altra i suoi sostengono giunte di centrodestra, tipo quella di Genova. Insomma, un bel gioco delle tre carte che lascia perplessi molti nel Partito Democratico e nella sinistra, dove si chiede a gran voce un passo indietro. Ma come si dice, la speranza è l’ultima a morire.
In definitiva, queste elezioni liguri potrebbero essere il palcoscenico perfetto per una commedia politica: intrighi, alleanze segrete, e un pizzico di ironia che non guasta mai.
Nel frattempo Giovanni Toti è tornato in grande stile, come se non avesse mai lasciato la scena. Dopo la revoca degli arresti domiciliari, l’ex presidente della Liguria ha riacceso la sua macchina della comunicazione, dimostrando che non c’è nulla di meglio di una buona vicenda giudiziaria per diventare una star dei social. E Toti da comune cittadino, o almeno così ama definirsi, ha conquistato like a valanga, superando persino alcuni leader nazionali, naturalmente per il consenso c’è bisogno di un nemico e Toti l’ha trovato nel Secolo XIX, il quotidiano genovese che ha osato raccontare l’inchiesta che lo ha coinvolto.
E noi siamo qui, pop corn alla mano, pronti a vedere cosa ci riserva il prossimo episodio di questa squallida saga politica.