C’era una volta… e continua ancora oggi, nel maggio 2025, la meravigliosa epopea savonese della spiaggia sotto il Priamar. Un feuilleton urbanistico che ormai ha superato in longevità Beautiful e in colpi di scena Il Trono di Spade. Se non fosse una faccenda seria, ci sarebbe davvero da morire dal ridere.
Tutto inizia nel lontano maggio 2022 (epoca preistorica per gli standard della politica savonese), quando il sindaco Marco Russo dichiarava con entusiasmo degno di una finale mondiale:
“Il nostro obiettivo è che da luglio si possano svolgere attività sportive e ricreative che rendano viva quell’area.”
Una frase che lasciava presagire un’estate di surf, beach volley e mojito al tramonto. Invece… niente. Solo sabbia e promesse.
Poi arriva maggio 2023, e come ogni sequel che si rispetti, entra in scena il protagonista della saga: l’assessore Francesco Rossello. Tonico, motivato, fiducioso.
“Abbiamo una progettualità a lungo raggio molto importante…”
(traduzione dal politichese: non abbiamo niente pronto ma abbiamo delle idee bellissime).
Annuncia spiagge libere attrezzate, campi da beach volley e un “presidio costante” per l’estate 2024. Spoiler: nel 2024 il presidio era quello dei gabbiani.
Dicembre 2024, colpo di scena natalizio: il Comune firma una convenzione con l’Autorità Portuale. Ora sì che si fa sul serio! Sulla carta (perché è lì che Savona eccelle), il progetto è da rivista patinata: spiaggia libera attrezzata, beach soccer, chiosco bar, collegamenti col fossato, magazzini trasformati in cellette multifunzione. Mancava solo il campo da padel sul bagnasciuga.
E infine, eccoci a maggio 2025. Un’altra primavera, un altro annuncio. Questa volta c’è l’avviso pubblico per il project financing! Una specie di “cerchiamo sponsor” elegante, dove il Comune cerca qualcuno che metta soldi veri su sogni di carta. Rossello, instancabile, ci crede ancora. Dice che è tutto pronto. E noi, da bravi savonesi, ci prepariamo alla sesta stagione di questa fiction….leggi
Sarà la volta buona? Chissà. Il mare ce lo dirà. O forse ce lo diranno le ruspe… ma nel 2026, forse. Se tutto va bene. Se non piove. Se non ci sono elezioni. Se non scoppia un’altra pandemia. Se la luna è in sestile.
Nel frattempo, un pensiero affettuosamente ironico all’assessore Rossello, che si è guadagnato il titolo di “promettitore seriale con delega ai miraggi”. In attesa della prossima dichiarazione, già ci immaginiamo il comunicato di maggio 2026: “L’obiettivo è partire nel 2027, ma la progettualità è ambiziosa.