Nel nome della rigenerazione urbana e di una città “più verde, più connessa, più vivibile”, la Variante 2025 del Piano Urbanistico Comunale di Savona scommette su sei aree strategiche per ridisegnare il volto della città. Tra ex carceri, orti abbandonati, centrali del latte dismesse e piazze lasciate a parcheggio, il documento elabora una visione che ambisce a unire sostenibilità ambientale, inclusione sociale e (forse) una buona dose di coraggio urbanistico.
Piazza del Popolo: dall’asfalto al verde
Un tempo nodo ferroviario, oggi distesa di parcheggio impermeabile, domani — forse — cuore pulsante della nuova Savona. La Piazza del Popolo, con la sua posizione strategica tra centro storico e stazione, diventerà corridoio verde, nodo ciclo-pedonale, luogo di eventi e residenza sociale. Il progetto prevede la continuità urbanistica con l’area Orti Folconi, creando un’asse verde tra Letimbro, stazione e vie centrali.
Orti Folconi: ritorno all’origine agricola?
Un’area oggi degradata, un tempo coltivata, potrebbe rinascere come hub urbano multifunzionale. Qui la parola d’ordine è integrazione: con la stazione, con le scuole limitrofe, con il vicino parco e con Piazza del Popolo. Nella visione progettuale trovano spazio housing sociale, impianti sportivi e residenze multigenerazionali. Con una speranza: che il Letimbro smetta di essere visto solo come rischio idraulico e diventi infrastruttura ecologica.
Ex carcere Sant’Agostino: cultura (finalmente) liberata?
Simbolo di detenzione, oggi potenziale incubatore culturale. Il monumentale complesso di Sant’Agostino — convento nel ‘300, carcere fino al 2016 — si trasforma nella visione PUC in spazio polifunzionale a vocazione culturale, con usi temporanei e legati alla candidatura di Savona Capitale Italiana della Cultura 2027. Prevista anche la riqualificazione di piazza Monticello e dei collegamenti pedonali limitrofi.
Ex centrale del latte: demolire per rigenerare
Più che una trasformazione, qui si parte dalla bonifica visiva. I volumi incongrui verranno demoliti, lasciando spazio a nuove funzioni del terziario pubblico e un parcheggio multipiano collegato con l’Aurelia bis. Prevista anche la riqualificazione del fronte urbano lungo corso Ricci e una passerella ciclo-pedonale sul Letimbro per collegare Villapiana al centro.
Via Servettaz: ricucire il tessuto urbano
In un’area urbanisticamente frammentata, il PUC propone un disegno di riconnessione urbana: nuovi collegamenti pedonali tra mare, stazione e polo scolastico, riqualificazione della scuola primaria Astengo e un nuovo parcheggio. Spazi oggi degradati (via Calamaro in primis) potrebbero diventare oasi verdi e vivibili.
Legino – Stadio: la cittadella dell’innovazione
L’ambizione qui è massima. Un protocollo già siglato con Università di Genova, Fondazione CIMA e Seminario Vescovile promette una vera cittadella dell’innovazione, con laboratori, residenze per studenti, servizi e un nuovo stadio. L’area, oggi penalizzata dalla cesura dei binari e da edifici precari, è pensata come nuovo centro gravitazionale per ricerca, formazione e sport.
Rigenerazione o rigenerazione di carta?
Le intenzioni sono alte, i rendering promettenti, i termini rassicuranti: “spine verdi”, “connessioni dolci”, “valenza pubblica”. Ma a Savona, città delle grandi promesse e delle ancor più grandi attese, il dubbio resta: si tratta di un piano urbanistico o dell’ennesimo esercizio di immaginazione a uso e consumo di bandi e campagne elettorali?
Le sei aree strategiche sono da anni al centro di abbandoni, degrado e immobilismo. Per molte di esse, come la centrale del latte o l’ex carcere, non serviva un piano ma una volontà politica già da tempo. E intanto, mentre si disegna la “città del futuro”, quella del presente continua a inciampare su buche, rifiuti e infrastrutture fatiscenti.
Rigenerare è verbo affascinante. Ma se non lo si coniuga con “manutenzione”, “trasparenza” e soprattutto “attuazione”, rischia di restare soltanto una parola di moda. Da colorare in verde sulle tavole di progetto e poi dimenticare sotto il peso di un bilancio comunale troppo reale.