Savona, tempesta sugli autovelox: scattano le richieste di chiarimento.

Autovelox non omologati a Savona: 5 milioni di euro di dubbi

La Provincia di Savona al centro di un caso che solleva interrogativi inquietanti su legalità, trasparenza e gestione dei fondi pubblici. Secondo quanto riportato da fonti giornalistiche e da una lettera aperta trasmessa via PEC dall’associazione Altvelox, l’ente provinciale avrebbe stanziato circa 5 milioni di euro in quattro anni per la sostituzione di dispositivi autovelox che, allo stato attuale, risulterebbero non omologati.

I punti critici

Il nodo principale riguarda proprio l’omologazione degli strumenti di rilevazione elettronica della velocità. La Provincia, secondo quanto emerso, sarebbe ancora in attesa di chiarimenti formali da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché della Prefettura, in merito ai criteri da seguire per l’installazione basata sul tasso di incidentalità. Ciononostante, gli apparecchi sarebbero già stati acquistati, installati e, con ogni probabilità, utilizzati per elevare sanzioni.

Questo scenario apre a una lunga serie di conseguenze giuridiche. Come ricordato nella lettera firmata dal presidente di Altvelox, Gianantonio Sottile Cervini, l’impiego di strumenti privi dei necessari requisiti normativi—previsti dall’art. 142 del Codice della Strada, dal D.M. 282/2017 e dalle norme tecniche UNI/CEI—rende potenzialmente nulle le multe elevate, esponendo l’ente provinciale e i fornitori a responsabilità civili, penali e contabili.

I precedenti

A rendere il quadro ancora più allarmante è una sentenza della Corte di Cassazione (n. 10365/2025), che ha confermato il reato di frode nelle pubbliche forniture in un caso analogo. La vicenda ha coinvolto le stesse aziende citate nella documentazione savonese: Kria Srl (produttrice) e Lab Consulenze Srl (commercializzatrice), quest’ultima attualmente ancora proprietaria della prima. Il giudizio della Suprema Corte è stato netto: l’impiego di autovelox non omologati ha generato un danno diretto agli enti pubblici acquirenti e un danno indiretto – ma altrettanto grave – ai cittadini sanzionati ingiustamente.

La richiesta di chiarezza

Altvelox ha indirizzato alla Provincia di Savona una richiesta formale di chiarimenti, articolata in quattro punti fondamentali:

  1. Conferma o smentita ufficiale dello stanziamento e dell’effettiva spesa di 5 milioni di euro.

  2. Accesso agli atti amministrativi (delibere, determine, contratti).

  3. Copia della documentazione tecnica ed economica fornita dalle ditte coinvolte.

  4. Indicazioni precise sullo stato di omologazione e sui criteri adottati per la collocazione degli apparecchi.

Se entro dieci giorni non perverrà alcuna risposta, l’associazione ha già annunciato il ricorso alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti.

Una vicenda che non può restare senza risposta

In una fase storica in cui la fiducia nelle istituzioni è messa a dura prova, trasparenza e rispetto delle regole non sono opzionali. L’amministrazione provinciale savonese, guidata dall’avvocato Pierangelo Olivieri, dovrà rispondere con documenti e fatti concreti. Perché qui non si parla solo di autovelox, ma di come vengono spesi i soldi dei cittadini.

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