Savona: nascono i primi tre CIV per la promozione del nulla vestito a festa

Quando il commercio langue, ecco la toppa istituzionale: i Centri Integrati di Via – alias comitati del “dai, facciamo qualcosa anche stavolta”.

Savona – Dopo mesi di riflessioni intense, brainstorming creativi tra una rotonda e l’altra, e caffè istituzionali con biscotti al nulla, la Giunta Russo ha finalmente partorito l’uovo di Colombo del rilancio commerciale: i CIV.
No, non stiamo parlando di “Civiltà”, né di “Civico buon senso”, e nemmeno di “Ci Vuole un’idea”. Parliamo dei Centri Integrati di Via, ovvero consorzi di negozianti e bottegai che, a leggere il comunicato stampa, dovrebbero rilanciare il commercio con spirito consociativo, mutualistico, reticolare e… possibilmente redditizio.

I primi tre “eroi” del rilancio sono:

  • Via Manzoni e Piazza Sisto IV, dove l’unica attrattiva resta vedere le strisce colorate e sbiadite dell’asfalto;

  • Via Verzellino, che potrebbe rinascere con un po’ di sana archeologia urbana post-covid;

  • Via Luigi Corsi, via XX Settembre e via Guidobono, riunite sotto lo squillante nome “Corsi E Via” (e speriamo non “via i corsi”).

Già i nomi fanno presagire l’allegria da cabaret civico: “I Verzellino’s” sembra un gruppo beat anni ‘60, mentre “Corsi E Via” ha il ritmo di uno slogan per la fuga dalle responsabilità.

Il vicesindaco e assessore al Commercio Elisa Di Padova, con entusiasmo degno della Notte Bianca del Nulla, ha dichiarato:

“È sempre un valore aggiunto ragionare in termini plurali”.
Vero. Soprattutto quando il singolare è desolante: un negozio aperto ogni tre serrande abbassate.

Ma attenzione, non è solo questione di luci natalizie in via Guidobono o panchine verniciate nella speranza che ci si sieda sopra un cliente. È strategia! “Centro commerciale naturale” lo definiscono.
Peccato che la “natura” a Savona abbia già fatto il suo corso: desertificazione commerciale, mutazione antropologica del passante in fantasma, e nascita spontanea del bar-gestito-da-cinesi ogni 100 metri.

Confcommercio applaude:

“Un primo passo importante!”.
Già, un passo. Poi ne serviranno altri 99 per arrivare al primo cliente.

Il presidente Schiappapietra ricorda con nostalgia il modello Genova, dove di CIV ne hanno “decine”.
Ma Genova ha anche i negozi, i turisti, il porto, la metropolitana. E soprattutto ha una narrazione urbana, mentre qui a Savona ci si arrabatta tra “il quadrilatero ottocentesco” e la scommessa (persa) della Darsena.

Intanto si promettono “miglioramento delle attrattive ambientali”, “offerta di prodotti e servizi”, e – tenetevi forte – unione dei commercianti. Un progetto talmente ambizioso da sembrare un esperimento sociale da laboratorio: unire bottegai savonesi, ognuno con la sua idea, il suo passato glorioso e la sua diffidenza viscerale verso qualunque novità.

E allora avanti CIV!
Magari tra qualche mese avremo il Festival del Manichino Sbiadito, il Mercatino dell’Illusione e il Convegno sul Futuro del Commercio Condominiale.

Nel frattempo, alziamo le tapparelle e incrociamo le dita: che non sia l’ennesimo “rilancio” fatto in salotto, tra un comunicato stampa e una delibera inutile.
Perché a furia di rilanciare il commercio… ci siamo giocati il cliente.

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