Savona, la sicurezza a metà: quattordicesima per criminalità, ma il disagio è al primo posto

Savona torna a far parlare di sé, e non per le spiagge o la qualità della vita. Secondo l’ultimo “Indice della criminalità” pubblicato dal Sole 24 Ore, la provincia si piazza al 14° posto in Italia per numero di denunce ogni 100 mila abitanti: 4.288.
Un dato che, pur registrando un lieve calo rispetto al 2023 (-0,75%), conferma una presenza costante di reati sul territorio.

Non una provincia “pericolosa” nel senso classico, ma nemmeno quel rifugio tranquillo che molti amano raccontare. Savona si colloca infatti nella fascia medio-alta della classifica, preceduta dalle grandi città ma davanti a molte aree metropolitane ben più popolose.

Scippi, lesioni, danneggiamenti: il lato quotidiano del disagio urbano

Dietro i numeri, si nasconde una realtà diffusa e capillare. Il Savonese si distingue soprattutto per furti con strappo e con destrezza, lesioni dolose e danneggiamenti: episodi che non fanno notizia nazionale ma segnano la vita quotidiana.
Non parliamo di criminalità organizzata o di maxi-inchieste, bensì di microcriminalità di prossimità, quella che nasce spesso dal disagio, dalla solitudine, dalla dipendenza.

Savona è al 9° posto in Italia per lesioni dolose e per danneggiamenti, segno di una tensione sociale che si manifesta in lite, vandalismo, piccoli atti di rabbia quotidiana. Lo spaccio di stupefacenti resta un problema serio: 12° posto nazionale, a conferma di un circuito che si alimenta di giovani e marginalità.

Un territorio fragile tra crisi sociale e nuove povertà

La fotografia del Sole 24 Ore mostra un territorio apparentemente tranquillo ma in realtà fragile.
Dietro la cartolina del mare e dei carruggi si muove un disagio che trova espressione non solo nei reati, ma anche nella percezione diffusa di insicurezza.
Chi vive in città lo sa: tra scippi in centro, vandalismi nelle periferie e furti nei garage o nei cantieri, la sensazione è quella di una convivenza più tesa, più incerta.

Non si tratta solo di numeri. La criminalità è anche il termometro di una società che fatica a ritrovarsi dopo la pandemia, tra precarietà economica, isolamento giovanile e nuove forme di dipendenza — digitali e chimiche.

Un primato da leggere con attenzione

Savona, insomma, non è la capitale del crimine ma neppure un’isola felice. È una città che riflette i mali del tempo: fragilità sociale, mancanza di presidio territoriale e scarsa coesione civica.
La vera sfida non è solo abbassare le denunce, ma ricucire il tessuto urbano, rafforzare i legami di comunità e restituire fiducia in una sicurezza che non sia solo di polizia, ma anche sociale.

Perché, a ben guardare, la criminalità non nasce sempre dove mancano le telecamere, ma dove manca la speranza.

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