Savona e l’incubo dell’usura: terza provincia d’Italia per aziende in difficoltà

Savona e la sua provincia scalano una classifica che nessuno vorrebbe guidare: con 564 aziende vittime dell’usura, il territorio savonese si piazza al terzo posto in Italia per numero di piccole e medie imprese finite nelle mani degli strozzini. Un dato allarmante che emerge dall’indagine della Cgia di Mestre, basata su dati della Banca d’Italia, e che segna un preoccupante incremento rispetto al 2023, quando le aziende coinvolte erano 502 (+12,4%).

L’usura è da sempre una piaga che colpisce in particolare gli imprenditori più fragili: artigiani, commercianti e piccoli operatori economici, spesso lasciati soli di fronte a difficoltà finanziarie. L’accesso al credito tradizionale diventa sempre più complicato, e così molti si vedono costretti a ricorrere a prestiti usurai che finiscono per trascinarli in un vortice di debiti sempre più insostenibili.

La Liguria si conferma una delle regioni più colpite dal fenomeno: seconda solo alla Campania per numero di imprese segnalate con sofferenze economiche, sta diventando terreno fertile per le organizzazioni criminali che, con modalità sempre più sofisticate, reinvestono i loro proventi illeciti nel tessuto economico locale.

Le ultime indagini della Direzione Investigativa Antimafia (Dia) hanno evidenziato come il Ponente ligure, e in particolare Ventimiglia, rappresenti un’area strategica per la gestione dei flussi di denaro illecito. L’usura non è solo una conseguenza della crisi economica, ma un vero e proprio strumento di potere utilizzato dalla criminalità organizzata per radicarsi sempre più nel Nord Italia.

L’incremento delle imprese segnalate nella centrale dei rischi di Bankitalia è un chiaro segnale di un’economia sempre più fragile, dove gli imprenditori in difficoltà diventano bersagli perfetti per gli strozzini. Chi cade nella rete dell’usura non solo vede il proprio futuro professionale compromesso, ma spesso si trova impossibilitato a riemergere, perché una volta segnalato per sofferenze economiche, è escluso dai circuiti creditizi legali.

L’usura non è solo un dramma individuale, ma un problema che soffoca l’intera economia locale. Le aziende in difficoltà non investono, non assumono e finiscono per chiudere, lasciando interi settori in ginocchio. Il rischio è che, se non si interviene con misure concrete per supportare le imprese sane e garantire l’accesso a forme di credito sicure, la criminalità organizzata possa consolidare ulteriormente la sua presenza, sfruttando le debolezze del sistema.

Per arginare questo fenomeno, servono azioni decise:

  • Maggiore accesso al credito per le piccole imprese, con strumenti finanziari agevolati per chi si trova in difficoltà.
  • Supporto alle vittime dell’usura, con sportelli di ascolto e percorsi di protezione per chi denuncia.
  • Un impegno più forte delle istituzioni, per garantire controlli più rigidi e una reale lotta alla criminalità economica.

Savona e la Liguria devono affrontare questa emergenza con politiche concrete e interventi strutturati, prima che il fenomeno diventi ancora più radicato e inarrestabile.

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