SAVONA – Un dossier di 16 pagine, numeri alla mano, per dimostrare che il sistema di raccolta differenziata adottato a Savona è costato caro e non corrisponde a quanto previsto dal progetto originale.
Lo ha redatto il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Massimo Arecco, che accusa l’amministrazione Russo di aver snaturato il Piano Contarina – quello sulla base del quale era stata bandita la gara pubblica – trasformandolo da un modello di porta a porta spinto in un sistema misto e di prossimità, con contenitori condominiali e alcune isole ecologiche “intelligenti” in centro città.
“Il piano approvato non prevedeva né cassonetti intelligenti né contenitori condominiali – scrive Arecco – ma solo mastelli da 30 litri per la raccolta porta a porta. Tutto il resto è stato aggiunto dopo, a spese dei savonesi.”
Secondo i calcoli del consigliere, oggi Savona avrebbe speso circa un milione di euro tra contenitori, chiavi e mastelli acquistati e in parte mai utilizzati.
Il dossier ricostruisce così le cifre:
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4.200 contenitori condominiali (tre per ciascuno dei 1.400 condomìni serviti) per un costo stimato di 378.000 euro;
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21.000 chiavi per l’accesso ai contenitori, circa 21.000 euro;
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63.000 mastelli acquistati a 10 euro l’uno, per un totale di 630.000 euro;
Totale: oltre 1.029.000 euro, “arrotondati per difetto” a un milione.
Arecco osserva che molti mastelli risultano inutilizzati o accantonati dopo l’introduzione dei contenitori condominiali, voluti dall’amministrazione “a seguito delle vigorose proteste dei cittadini”.
Nel frattempo, il Comune ha installato 28 stazioni ecologiche intelligenti in centro città, sufficienti – secondo i calcoli del consigliere – per servire 5.300 utenze. “Ma per coprire tutti i 1.400 condomìni servirebbero almeno altre 108 stazioni, per un costo aggiuntivo di 1,2 milioni di euro più IVA”, sottolinea Arecco.
Nel dossier non mancano i quesiti rivolti all’amministrazione:
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da quali capitoli di bilancio siano stati presi i fondi per acquistare contenitori non previsti;
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quale sia il costo reale delle operazioni manuali di svuotamento rispetto ai cassonetti automatizzati;
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e se il nuovo sistema potrà davvero garantire gli obiettivi di raccolta differenziata fissati dal Piano Contarina.
Nelle considerazioni finali, Arecco conclude che la giunta “ha modificato in modo sostanziale il progetto, aumentando i costi e riducendo l’efficienza del servizio”.
“Con la stessa cifra spesa per mastelli e contenitori condominiali – scrive – si sarebbero potute realizzare isole ecologiche intelligenti per la maggioranza dei savonesi, migliorando igiene, decoro e dignità della città.”
Il documento, datato 15 ottobre 2025, sarà al centro del prossimo confronto politico in Consiglio comunale, con l’opposizione pronta a chiedere chiarezza sui numeri e sulle scelte gestionali di Sea-S e dell’amministrazione comunale.






