“Siamo al fianco dei lavoratori e dei cittadini: serve un tavolo permanente sul decoro urbano”
Savona – La città si prepara a un venerdì di tensione. Alla vigilia dello sciopero nazionale del settore igiene ambientale, anche i lavoratori della SEA-S incroceranno le braccia il 17 ottobre, lasciando a rischio la raccolta “porta a porta” in buona parte della città.
Secondo quanto comunicato dall’azienda, infatti, “il servizio porta a porta non rientra tra quelli garantiti”, e ai cittadini viene raccomandato di non esporre i rifiuti fino al giorno successivo previsto dal calendario.
Una giornata che rischia di tradursi in due giorni consecutivi senza raccolta, dal momento che il sabato non è previsto alcun turno di passaggio.
E proprio in questa cornice di disservizi e malcontento diffuso, nasce l’iniziativa dell’associazione “Diritti, Cultura e Sviluppo – Savona Intelligente”, che ha deciso di organizzare un presidio pubblico in Piazza Sisto, dalle 9 alle 16, aperto a tutti i cittadini.
Un presidio per la città
«Saremo in piazza – spiega la presidente Alice Marino – per dare voce sia ai lavoratori che ai cittadini. Siamo al fianco degli operatori ecologici, spesso accusati di disservizi che non dipendono da loro, ma da una gestione aziendale e politica che li costringe a turni massacranti e condizioni precarie. Allo stesso tempo, vogliamo chiedere con forza un tavolo tecnico permanente per affrontare il tema del decoro urbano, che oggi è una vera emergenza cittadina».
L’associazione sottolinea che lo sciopero nazionale ha motivazioni chiare: il rinnovo del contratto collettivo nazionale, il miglioramento delle condizioni salariali e la tutela della sicurezza dei lavoratori.
Ma a Savona, dove la transizione al porta a porta è avvenuta in modo caotico e mal gestito, la protesta assume anche un valore simbolico più ampio: quello di una città che non accetta più di vivere tra sacchi abbandonati, mastelli inutilizzati e regole confuse.
Il sistema che non funziona
Il recente crollo della distribuzione dei kit (con la chiusura definitiva del centro di via Pietragrossa e circa 2.000 utenze ancora scoperte) rappresenta solo l’ultimo segnale di un sistema che non regge.
Tra i problemi più segnalati: ritardi, mancanza di informazioni, bidoni condominiali insufficienti, e la percezione di un decoro urbano compromesso.
Le segnalazioni dei cittadini parlano chiaro: vie del centro invase dai rifiuti, periferie abbandonate e disorientamento generale.
Una protesta che unisce cittadini e lavoratori
Il presidio, autorizzato come manifestazione pubblica, non nasce contro qualcuno ma “per qualcosa”: un confronto trasparente e costruttivo tra Comune, SEA–S, sindacati e popolazione.
«Il nostro obiettivo – spiegano da Diritti, Cultura e Sviluppo – è creare un punto d’incontro tra le parti. Troppo spesso si scaricano responsabilità su chi lavora in prima linea, dimenticando che la crisi nasce da scelte sbagliate, dalla mancanza di pianificazione e da un modello di raccolta imposto senza dialogo».
Un appello alla politica
Dal presidio di venerdì partirà anche un messaggio preciso all’amministrazione comunale: servono meno slogan e più soluzioni concrete.
«La città è stanca delle promesse – si legge nella nota diffusa dall’associazione –. Vogliamo che il Comune convochi al più presto un tavolo tecnico aperto e permanente sul tema del decoro urbano, con la partecipazione delle associazioni e dei comitati civici. La pulizia e il rispetto per Savona devono tornare una priorità».






