Sacchi neri e nasi tappati: a Savona esplode la protesta contro il porta a port

Savona – Una piazza Sisto IV colorata di nero, ma non per lutto. Per protesta. Circa 150 cittadini si sono radunati ieri pomeriggio davanti al Municipio indossando sacchi della spazzatura come abiti e mollette al naso come simbolo: il nuovo sistema di raccolta rifiuti, targato SEAS e sostenuto dall’amministrazione, “puzza” – dicono – non solo metaforicamente.

Il sit-in si è svolto in concomitanza con il Consiglio comunale, nel quale erano in discussione  4 interpellanze legate proprio alla gestione dei rifiuti….LEGGI

Una scelta non casuale, accompagnata da cartelli, volantini e cori inequivocabili: «Fuori! Fuori!».

Foto di Paolo G.

Il bersaglio è doppio: l’azienda SEAS e il sindaco Marco Russo, accusati di aver messo in campo un sistema “farraginoso, confuso e penalizzante” per ampie fasce della città. Il cuore della protesta è semplice: i cittadini non vogliono un bidone condominiale per palazzo, ma chiedono a gran voce il ritorno delle isole ecologiche, uguali per tutti. “Non si capisce perché nel centro ci siano servizi più efficienti mentre nei quartieri si sperimenta il caos”, dice Alice Marino, tra le promotrici della mobilitazione e volto dell’associazione “Savona Intelligente”.

Molti dei partecipanti hanno raccontato episodi concreti di disservizi: sacchi lasciati per giorni sui marciapiedi, odori insopportabili sotto le finestre, multe arrivate anche a chi aveva conferito correttamente. Alcuni hanno provato a segnalarlo via mail o telefono, ma – raccontano – senza mai ricevere risposta.

In piazza anche i promotori della petizione popolare che ha superato le 5.000 firme, un dato che fotografa con chiarezza il malcontento. A turno, diversi cittadini sono intervenuti al microfono aperto per raccontare i propri disagi. Qualcuno ha denunciato persino la confusione nella stessa via, con condomìni adiacenti serviti da sistemi diversi: in uno i mastelli, nell’altro i bidoni, a pochi metri di distanza.

Tra gli interventi principali: Alice Marino, dell’associazione “Savona Intelligente”, ha guidato la protesta sottolineando i problemi vissuti nei quartieri, Debora Tamagnini ha parlato della situazione critica in via Villapiana. Elfride Fornelli ha criticato la mancanza di comunicazione e chiarezza, Francesco Ferro,  ha chiesto le dimissioni dell’amministrazione.

Il Comune, però, tace. Nessun rappresentante dell’amministrazione si è presentato in piazza, né si è affacciato dalla sala consiliare per dialogare con i manifestanti. Un silenzio che ha fatto infuriare ancora di più chi, ormai da mesi, chiede risposte. «Ci parlano di una fase di rodaggio – ha detto una cittadina – ma la città è sommersa di rifiuti. Se questa è la fase iniziale, cosa succederà dopo?».

Il clima resta teso. Le richieste sono chiare: più ascolto, più efficienza, più equità. E per qualcuno, anche le dimissioni di chi questo sistema lo ha ideato e imposto.

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