Rigettato il ricorso per la cancellazione della sospensione di Melgrati dalla carica di Sindaco

Respinto il ricorso contro la sospensione della carica per 18 mesi da Sindaco di Alassio per Marco Melgrati. Questa la decisione del collegio del Tribunale di Savona.

Il giudice si era riservato di decidere entro una settimana  e oggi è arrivata la decisione
Rigettato il ricorso contro di sospensione del provvedimento prefettizio che ha visto Melgrati sospeso dalla carica di sindaco di Alassio a seguito della Legge Severino, scattata a causa della condanna a due anni e 11 mesi nell’ambito del processo “Spese Pazze” in Regione.

IL COMMENTO DI MELGRATI

“Dispiace che tribunali diversi come quello di Asti, Novara e Lecce abbiano applicato la Legge Severino in maniera diversa rinviando alla Corte Costituzione il merito della vicenda. Strano perché mi hanno sempre insegnato che le sentenze fanno giurisprudenza e i casi sopra citati, seppur lievemente diversi nell’iter, sono assolutamente uguali nella forma giuridica a quello che mi riguarda.

Inoltre ci sono recentissime sentenze come quella di qualche giorno fa della Suprema Corte di Cassazione che rigetta e riforma la sentenza di primo grado e di appello per un Consigliere Regionale della Basilicata con le stesse motivazioni che hanno costituito il cardine della mia difesa.

Dispiace perché questa è una pena accessoria che non può essere comminata in quanto in Italia fino a prova contraria esiste la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio.

Dispiace perché il pronunciamento non giunge per lo stesso Ente (la Regione ndr) al quale fanno riferimento gli eventi a me imputati  – il che giustificherebbe eventualmente una misura cautelare preventiva come questa introdotta dalla Severino- anche perché la Procura di Savona con un certo “fumus persecutionis” nel passato si è accanita contro di me con almeno venti processi come assessore o sindaco e altri 10 come professionista, non riuscendo mai ottenere una condanna perché il fatto non sussisteva o perché non costituiva reato, dimostrando la mia correttezza nell’esercizio della mia funzione pubblica, istituzionale e professionale.

Sono assolutamente fiducioso che la verità, la mia onestà e la mi dirittura morale prima o poi, in qualche grado di giudizio, verranno dimostrati. So per certo di non essermi mai approfittato della mia posizione né come assessore, né come sindaco né come consigliere provinciale, né come consigliere regionale.

Da questo giudizio la Giunta di Alassio esce rafforzata perché fortemente coesa e consapevole che io abbia subito un torto. Sempre di più l’Amministrazione della lista civica Melgrati Sindaco porterà avanti il programma elettorale e le opere che sono state già programmate, decise, finanziate e appaltate o da appaltare nel prossimo futuro.

Attendiamo settembre per la discussione nel merito di questo ricorso, ma spero fortemente che la Suprema Corte Costituzionale prenda quanto prima in esame questa legge che è assolutamente incostituzionale, non per me, ma per tutta la classe politica. Una legge nata per colpire Silvio Berlusconi, applicata in maniera retroattiva nei miei confronti – la legge è entrata in vigore nel gennaio del 2013 e i fatti contestati sono antecedenti al dicembre 2012 – e anche questa è anomalia grave del sistema giudiziario italiano.

La vita va avanti. Sarò vicino a questa amministrazione che ho contribuito a formare e a fare eleggere, con consigli e suggerimenti ogni volta mi saranno richiesti, fino a dicembre 2020 quando difficilmente sarà già stato celebrato il processo di appello, e tornerò in carica quale Sindaco. La domanda che pongo è questa: chi mi ridarà questo anno e mezzo perso inutilmente per una legge anticostituzionale? e chi lo ridarà agli alassini?

Comunque sono e rimango il Sindaco di Alassio!”

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