Rifiuti a Savona, dal Consiglio monotematico tante ombre ma anche qualche luce

Emergono finalmente le criticità, ma scuse e assunzioni di responsabilità restano un miraggio

Il Consiglio comunale monotematico sul tema dei rifiuti, del decoro cittadino e della pulizia ha avuto almeno un merito: quello di portare alla luce, in maniera ufficiale, le grosse magagne di un sistema che da tempo i cittadini denunciano come sbagliato, ingiusto e inefficiente. Fino a ieri Seas e amministrazione parlavano soltanto di “risultati eccezionali” e di una “rivoluzione epocale”; ieri, invece, oltre alla consueta sfilata di numeri positivi, si è dovuto ammettere che molte cose non funzionano.

Certo, pretendere le scuse da parte del sindaco Marco Russo si è rivelata – come previsto – un’impresa impossibile, “forse nemmeno sotto tortura”.  Lo ha fatto, invece, il presidente di Seas (chiedo scusa per quello che non siamo stati capaci di fare….) ma nulla di più. Eppure le richieste in tal senso non sono mancate, in particolare dall’intervento dell’amministratore Franco Pomeraro.

A rendere la seduta più amara, i tanti interventi “addomesticati” delle associazioni vicine alla Giunta, spesso fuori tema, e l’incredibile dichiarazione di un rappresentante sindacale che, pur di non criticare l’azienda, ha ammesso di “non avere nulla da dire”. Un silenzio che pesa.

Di ben altro spessore gli interventi di Alice Greta Marino, portavoce di Savona Intelligente, e dello stesso Pomeraro: entrambi hanno centrato i nodi più gravi del progetto e smontato la retorica dell’efficienza. Al loro fianco, diversi consiglieri di minoranza che hanno dato voce al malcontento diffuso tra i cittadini.

Sul fronte opposto, si registrano comportamenti poco edificanti: i consiglieri di maggioranza hanno letto il loro compitino con la solita minestra riscaldata, il presidente del Consiglio comunale, Lirosi, ha fatto spegnere il microfono alla Marino interrompendo il suo intervento, gesto che non può che suscitare disapprovazione. Ancor più grave l’atteggiamento dei vertici di Seas, che hanno abbandonato il dibattito dando un segnale di indifferenza – se non di vero e proprio sprezzo – nei confronti delle ragioni della cittadinanza.

E poi il sindaco Russo: un discorso conciliante, in perfetto stile democristiano, venato però da una certa fastidiosa superiorità. Parole che mirano a smussare gli angoli, ma che ancora una volta non hanno portato alle scuse che i cittadini attendevano.

Insomma, poteva andare meglio. Ma rispetto al clima dei giorni precedenti alla seduta, il fatto che la maggioranza e Seas siano stati costretti ad ammettere i problemi e a non poter più far finta di nulla può essere considerato, almeno in parte, una vittoria per i cittadini.

 

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