Rifacimento pedonale tra silenzi e interrogativi: chi tutela il patrimonio?

Tra poco dovrebbero partire i lavori per il rifacimento della nuova zona pedonale, istituita da questa amministrazione senza alcuna logica apparente rispetto alle conseguenze sul traffico cittadino e sul tessuto commerciale. È opportuno segnalare che, sotto l’attuale asfalto, esistono ancora i basoli ottocenteschi, così come nella zona attualmente visibile tra via Paleocapa e piazza Giulio II. Ci chiediamo: interverrà la Soprintendenza a tutela di questo patrimonio, oppure ha già dato il via libera ai lavori? E se sì, con quale motivazione è stato autorizzato un intervento che rischia di cancellare un pezzo importante della storia urbana savonese?

Del resto, l’attuale amministrazione ha già dimostrato in diverse occasioni di nutrire una certa ostilità nei confronti dei basoli. In varie zone del centro, dove la pavimentazione storica si è danneggiata o è stata rimossa, si è pensato bene di sostituirla… con asfalto. Sì, proprio così: un rattoppo nero e sgraziato in mezzo alle pietre secolari. Non si tratta di interventi temporanei, né di riparazioni d’urgenza. È una scelta precisa, che trasmette incuria, superficialità e totale mancanza di rispetto per il contesto storico-architettonico in cui si interviene.

La foto che pubblichiamo sotto parla da sola: dove un tempo c’erano i basoli ottocenteschi, oggi troviamo chiazze di bitume nero stese alla bell’e meglio, senza alcuna attenzione all’estetica, alla coerenza o al valore storico dell’area. È questo il concetto di “cura del territorio” promosso dall’attuale giunta?

Savona ha già pagato a caro prezzo decenni di interventi improvvisati, condotti senza rispetto per il patrimonio storico e senza una visione organica del futuro della città. Davvero vogliamo continuare su questa strada, danneggiando irreversibilmente ciò che resta della nostra identità urbana?

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