Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa notizia
A giugno scorso scattava la denuncia di una dipendente del Comune di Savona alla Dirigenza dell’Ente in merito ad asserite “molestie sessuali” ad opera di una collega con ruolo di funzionario.
La dipendente aveva segnalato tali gravi fatti chiedendo che l’Ente adottasse misure urgenti atte alla cessazione immediata delle “molestie”, oltre alla richiesta di attivazione di un sostegno psicologico da parte del Comune.
Tale segnalazione veniva trasmessa alla Procura di Savona per le valutazioni conseguenti, ipotizzandosi l’integrazione del reato di violenza sessuale aggravato, in quanto commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio nell’esercizio delle proprie funzioni.
Ne conseguiva l’iscrizione nel registro degli indagati della funzionaria comunale e l’avvio delle indagini da parte della Procura savonese.
A seguito dell’istruttoria il Pubblico Ministero ha formulato richiesta di archiviazione.
Avverso tale richiesta la persona offesa non ha proposto opposizione.
Anche il procedimento disciplinare avviato dal Comune di Savona nei confronti della funzionaria è terminato con l’archiviazione, in quanto i fatti denunciati dalla asserita parte offesa non hanno trovato riscontro né testimoniale né documentale.
La funzionaria comunale, cautelativamente allontanata dagli uffici dove prestava la propria attività lavorativa, è stata, quindi, riallocata alla postazione originaria: le gravissime accuse mosse nei suoi confronti si sono rivelate menzognere e prive di qualsivoglia riscontro probatorio.





