Si è tenuto il primo incontro tra l’associazione Cultura Diritti Sviluppo e il rappresentante del Difensore Civico, richiesto per verificare sul campo le criticità del sistema di raccolta porta a porta a Savona. Un incontro che non si è svolto in ufficio, ma direttamente per strada, nei quartieri e nelle vie in cui ogni giorno si tocca con mano la gestione dei rifiuti e le sue conseguenze.
L’associazione ha consegnato al Difensore Civico un dossier dettagliato, che documenta in modo chiaro e inequivocabile le lesioni ai diritti dei cittadini: dal degrado alla mancanza di trasparenza, dall’inefficienza operativa fino all’impatto diretto sulla vivibilità quotidiana.
Un sopralluogo lungo, attento e non simbolico
Il sopralluogo – previsto inizialmente come una visita breve – si è trasformato in una vera immersione urbana durata tre ore e mezza. E non sarà l’ultimo: il Difensore Civico ha già fissato un nuovo incontro, riconoscendo che le aree da esaminare sono molte e che tante persone hanno ancora necessità di raccontare la propria realtà.
Perché se c’è una cosa chiara, è questa: chi vive la città ogni giorno ha più cose da dire di chi la governa dai tavoli di riunione.
Villapiana come cartina di tornasole
Una parte significativa del sopralluogo è stata dedicata a Villapiana, quartiere-simbolo di criticità croniche.
Come ha spiegato Alice Marino dell’associazione:
«Rifare i marciapiedi non risolve il problema. Se la base del sistema è sbagliata, puoi lucidare la superficie, ma il risultato non cambia.»
Durante la visita sono emerse situazioni che non hanno bisogno di commenti, basta guardarle:
- Bidoncini individualicollocati in strade ripide o sotto le finestre delle abitazioni.
- Organico non ritirato da giorni, a volte da settimane.
- Contenitori stracolmi, con famiglie che ringraziano di avere un giardino dove poterli sistemare.
E chi il giardino non ce l’ha? Lo colloca in salotto?
A questo punto, la domanda è inevitabile:
Con quale coraggio si può ancora parlare di “abbandoni” come se la colpa fosse dei cittadini?
Pulizie “casuali”… o tempestive?
Curiosamente, nelle ore precedenti al sopralluogo, in alcune aree le spazzole della pulizia meccanica hanno iniziato a muoversi come mai prima.
Casualità? Coincidenza? Miracolo laico?
Resta il fatto che non esiste un calendario pubblico e trasparente della pulizia ordinaria.
Il risultato è disorientamento, sfiducia e sensazione di abbandono.
Il ruolo del Difensore Civico
Il Dott. Romano ha mostrato ascolto autentico. attenzione al contesto, onsapevolezza del suo ruolo indipendente.
È un organo che non risponde a maggioranze politiche, ma alla tutela dei diritti dei cittadini.
E questo – oggi – è forse ciò che più mancava nel dibattito pubblico.
Una strada possibile c’è
È emersa chiaramente la necessità di rivedere la gestione dei punti di raccolta, puntando su:
- isole ecologiche schermate, ordinate, pulite,
- soluzioni dignitose e funzionali,
- e non più sulla logica dei mastelli sparsi ovunque.
Un messaggio che vale più di mille comunicati
I contratti si possono rinegoziare.
Nulla è eterno, nulla è immutabile. Quando la voce dei cittadini è unita, la città cambia.
L’associazione prosegue ora la raccolta delle segnalazioni, che saranno consegnate al Difensore Civico in un unico faldone organico.
Alice Marino si è detta soddisfatta :”Facciamoci forza. Siamo tanti. E stavolta, qualcuno ha ascoltato”.






