In Liguria la raccolta differenziata cresce, ma a passo di lumaca. Secondo i dati resi noti dal Consorzio Imballaggi, la percentuale complessiva regionale ha raggiunto il 58,3%, un miglioramento rispetto all’anno precedente (57,4%), ma ancora ben lontano dall’obiettivo del 65%, fissato dalla normativa nazionale. Insomma, siamo in movimento, ma di certo non da primi della classe.
Guardando alle singole province, il primo della classe è La Spezia, che svetta con un notevole 76% di raccolta differenziata, un dato che la pone tra le città più virtuose d’Italia. Segue Savona, che raggiunge il 61%, un risultato che, pur essendo migliorato rispetto agli anni precedenti, dimostra che c’è ancora molto da fare. Più indietro troviamo Imperia (55,2%) e, sorprendentemente, Genova (52,8%), il capoluogo di regione che si conferma il peggior studente della classe.
Se da un lato il 61% è un dato che segna un progresso rispetto agli anni passati, dall’altro la strada per il 65% è ancora in salita. Savona sta facendo passi avanti nella gestione dei rifiuti, ma serve uno sforzo maggiore per raggiungere gli standard richiesti. Migliorare il servizio, sensibilizzare i cittadini e rendere più efficace la gestione dei rifiuti sono le tre priorità per non restare indietro.
L’andamento lento della raccolta differenziata in Liguria dimostra che le politiche ambientali, sebbene migliorate, non sono ancora abbastanza incisive. Le amministrazioni locali dovranno lavorare per incentivare i cittadini e potenziare il sistema di gestione, evitando che il divario con le regioni più virtuose d’Italia si faccia ancora più ampio.
Insomma, qualche miglioramento si vede, ma se il traguardo del 65% resta un miraggio, forse è il caso di alzare il ritmo.