Pensiero Domenicale: La politica e la società.


Le cronache di questi giorni ci narrano una classe politica affaccendata nel cercare maggioranze per eleggere a febbraio il Capo dello Stato, e come sempre avviene sta succedendo di tutto, alleanza tra i due Matteo dimostrando una volta di più quando siano simili, nascite di pseudo partiti di centro, questo luogo dove dovrebbero albergare i moderati che pensano al bene del paese notte e giorno, ricordate i famosi “responsabili”? Ovviamente erano centristi…

Insomma tutti coloro che cercano in maniera spasmodica spazi, poltrone, candidature, oggi sono in piena attività.

Incontri cordiali tra la Meloni e il segretario del PD e altre simili amenità.

Poi dulcis in fundo Conte che smanioso di trovare un ruolo, il negletto vorrebbe essere un capo partito, cerca dialoghi con chiunque pensando di poter, far digerire Berlusconi come candidato Presidente ai cinque stelle.

Insomma tutto conferma come per davvero questa politica, questi politici siano distanti dai problemi dai bisogni dei cittadini.

E tutti a cercare di capire il perché del non voto che ormai rappresenta qualcosa di più di una maggioranza relativa; i motivi sono elencati sommariamente in questo articolo che tradotti significa che il popolo non si fida e non stima più la classe politica di questo paese, e non si sente più rappresentato da essa.

Che dire poi dei media esempio eclatante di come la maggior parte dei giornali dei telegiornali o trasmissioni politiche siano supine al potere è stata la cronaca della prima alla Scala riguardante il capo dello Stato, a monte che ad applaudire era la classe dirigente di questo Paese insieme a ricchi imprenditori quello che salta a gli occhi sono il minutaggio di applausi raccontati verso Mattarella direttamente proporzionali alla vicinanza dei media al potere, più sono vicini e più aumentano i minuti di applausi.

Il popolo quello fuori dal teatro vedi i disoccupati chi non ha un futuro non era certo li a spellarsi le mani…statene certi.

Ricordate la frase durante una rivolta in Francia prologo alla rivoluzione francese?

Sire il popolo ha fame. “Se non hanno più pane, che mangino brioche” questa secondo la narrazione fu la risposta, dei regnanti, non occuparsi dei tanti bisogni del popolo, ma pensare ai giochetti di palazzo è per davvero antipatico pericoloso e deridente e assomiglia molto a un potere assoluto che non vede o meglio non gli importa nulla di come stia la gente. Concludo con una frase di Manfredi nel film in nome del Papa Re: “Ci sono persone, che sono talmente incapaci di fare un lavoro, che il buon Dio li fa Re, oggi si potrebbe aggiungere li mette a fare politica.

Buona domenica popolo.

Roberto Paolino

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