Né slogan, né favole

Giunti alle nuove elezioni comunali, si ricomincia con le solite liturgie da campagna elettorale.

Per i candidati sindaco è partita la corsa a scrivere un programma elettorale che sia il più onnicomprensivo possibile: non bisogna dimenticarsi di nulla e di nessuno, tanto è un libro dei sogni …. che, come al solito, rimarrà in grandissima parte irrealizzato nel corso del mandato.

Gli aspiranti devono dare l’impressione di essere ben consci di ogni singolo problema della città ma, paradossalmente e comicamente, si trasformano semplicemente in maratoneti: macinano chilometri per visitare quei quartieri della città in cui, magari, non hanno mai messo piede in precedenza: ascoltano i problemi della “ggnte”, stringono mani, promettono, garantiscono e poi … e poi … più nulla!

Si affannano a inventare lo slogan migliore e più accattivante da scrivere sul “santino” e sul mani feste elettorale. “Sparano” le solite frasi roboanti che dovrebbero servire per ammaliare e catturare l’elettore, ma, alla fine, “non ci credono manco loro!”

L’obiettivo finale è quello di catturare la propria fetta di potere, di fama e notorietà, dimenticando probabilmente che il ruolo di amministratore a cui ambiscono (che sia da sindaco, assessore, o da semplice consigliere) comporta in realtà un carico di impegno che implica dedizione, studio, disponibilità, curriculum, e assunzione di responsabilità: insomma, fanno le camminate nei quartieri, ma molti non hanno ancora compreso che il ruolo che (forse) andranno a ricoprire non è una passeggiata!

Le criticità e i guai della città sono ben noti a tutti i “concorrenti” … sono le soluzioni che mancano! Molti di costoro fanno i “conti senza l’oste”, promettendo cose che, o non potranno mai fare, o che, se fatte per davvero, li metterebbero nei guai: i conti, a ‘sto punto, li farebbero con la Corte … dei conti. Una parte di costoro è priva di qualsivoglia esperienza amministrativa, una parte ha svolto un ruolo al più di gregario, o di comparsa. Oppure gridano ai quattro venti: “è fondamentale potenziare la ricerca di fondi per finanziare le opere”, dimenticando di precisare che, per partecipare, servono i progetti … progetti definitivi, non quattro scarabocchi fatti su un foglio: “e chi li dovrebbe fare ‘sti progetti ?”. Il Comune di Savona (come altri municipi italiani) non dispone di personale per preparare tali complessi elaborati. E Allora chi li dovrebbe fare? Dei professionisti esterni? Li dovrebbero fare gratuitamente? Ma se il il Comune di Savona è attualmente sottoposto ad un piano di rientro decennale e mancano ancora cinque anni per arrivare al termine del lungo e complesso iter di rientro, come pensano, lor signori, di superare il problema? Rinegoziando il debito con Ministero e Corte dei conti? “ma Mi facci il piacere, se ne vadi!”. Di solito, la tempistica per presentare un qualsiasi progetto è molto breve rispetto alla scadenza del bando, per cui i progetti vanno elaborati in anticipo e tenuti in un cassetto, per essere tirati fuori appena parte la “call” del bando: fantascienza per la quasi totalità dei Comuni italiani.

C’è anche un terzo incomodo: la burocrazia italica! E qui casca l’asino, pardon, il promittente candidato sindaco, o consigliere. E’ una giungla di norme, competenze, enti sovraordinati, soprintendenze, autorità di sistema portuale, province, regioni, ministeri vari, ANAS, ferrovie, autostrade, ecc. ecc. I partecipanti al “casting elettorale” o tutto questo non lo sanno, o fingono di non saperlo, oppure ci pigliano tutti per sempliciotti!

Vabbè dai, ancora un mese e ci “sfanghiamo” pure questa e poi?

E poi .. niente! tanto, una volta eletti, sarà colpa di quelli di prima, o di quelli di prima prima, o addirittura dei genovesi nel ‘500!

Oppure, dal giorno dopo in cui uno di loro sarà stato eletto, ascolteremo i soliti discorsi del tipo: “io avrei voluto ma non posso, ho trovato un buco e se non seguo le norme poi il buco lo fanno a me … grosso così! E via disfacendo.

Stavolta, secondo me, da quello che sento e leggo in queste settimane di campagna, come candidati sindaci, o consiglieri, siamo pure messi peggio delle altre volte!

Le perle, tra i candidati, ci sono pure, ma sono poche. I pirla, in compenso, sono molti, molti di più … “Annamo bbene!”

 

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