Memorandum Saonae mysteria (Quinta puntata)

Via Servettaz – Mottura Fontana: altro vulnus che assieme a numerosi altri ha portato a definire Savona città incompiuta. Di fatto l’amministrazione comunale non ha reso possibile la realizzazione ed il completamento in modo urbanisticamente armonioso della zona, magari con un edificio di grande prestigio architettonico. Ora con “grande pensata” ci si viene a dire facciamo un posteggio per auto. Non vi eravamo accorti di avere dei geni a palazzo comunale. Quindi colpa nostra.

Archi o archivolti FF.SS.: autentica barriera tra la citta e il mare, tra il litorale e l’abitato  occupati e quindi occlusi  da discutibili magazzini. Non sarebbe il caso di liberarci di queste sovrastrutture?
E parliamo poi di turismo? Di qualità della vita?

Terrapieni ex Ferrovie dello Stato: aveva messo mano al riordino l’allora assessore Piero Taramasso, con ottimi risultati, poi tutto si fermò. Come mai?
Vogliamo pensare, per esempio, al recupero tra via Luigi Corsi e Corso Mazzini

Viali e giardini pubblici: non esiste più un giardino, un viale alberato, un filare di alberi, che non si distingua per il numero di ceppi, di tronchi mozzati, piazza del Popolo, corso Italia, piazza Sisto IV, piazza Giulio II, corso Mazzini (il viale praticamente non esiste più), via Verdi, ecc, ecc. Sono solo un esempio.
E c’è chi parla di qualità della vita?

Viale dei giardini di via Dante Alighieri, prosecuzione di Corso Italia versi il Prolungamento a mare: sono attraversati dalla linea ferroviaria del porto.
Il mantenimento, ovviamente, è una “figata” intellettuale. Siamo nel centro più centro della città.

Alberi condannati ripetutamente a morte in aiuole prospicenti prevalentemente bar a causa di secchiate di acqua e detersivo usati per la pulizia dei locali versati in dette aiuole dai proprietari degli esercizi commerciali.
Quali provvedimenti? Chi paga?

 Zona Monticello- Sant’Agostino: anche recentemente si è scritto in relazione alla riqualificazione urbana della zona. Nel ricordare i molti progetti dimenticati di tale riqualificazione urbana, ci si è dimenticati che tale riqualificazione doveva partire dall’inizio della salita Schienacoste/via Paleocapa, con il ripristino dell’ultimo arco dei portici, demolendo la struttura muraria esistente di proprietà pubblica e ripristinando il retro dei negozi che in modo singolare (SIC!) finisce contro il muraglione della via Schienacoste.
Come mai non si è fatto? Disturbavamo si fa per dire, qualcuno?

Bretella Via Piave: da decenni se ne parla per alleggerire il traffico della zona, dall’altezza dell’ingresso al parcheggio al ponte di via Trincee.
Dimenticatoio, promesse da marinaio? Spiegazioni mai.

Palazzo centurione – Grillo – Cattaneo (1600) – via Piave: di proprietà di Italgas in precario stato, con porzione di terreno su due lati, da decenni abbandonato.
Si può consentire una simile situazione?

Palazzo Strumia, via Piave: da decenni disabitato, vuoto, in precarie condizioni.
Si può consentire una simile situazione?

Zona retrostante chiesa del Sacro Cuore: tra via 20 settembre e il fiume Letimbro, quindi tra corso Colombo e corso Mazzini.
Terra di nessuno, abbandono, degrado. Fai il paio con la zona tra via Corsi e corso Mazzini di cui abbiamo già detto. Orrore!

CeRSAA centro di sperimentazione e assistenza agricola: non sarebbe il caso che l’amministrazione comunale ricorresse all’aiuto del CeRSAA visto che è un’emanazione della Camera di Commercio di Savona?
Fino ad oggi, di questa azienda, ci sfugge l’utilità sul comune di Savona. Mistero

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