il punto di Molinari

FS: disabile chiama, disabile PAGA
da savonanews.it
Per Ferrovie dello Stato i disabili di Arezzo hanno tutt’altra dignità rispetto a quelli di Savona. Ma anche quelli che partono o arrivano nella stazione di Torino Lingotto, dove sono regolarmente installati (e funzionanti) gli ascensori dedicati ai portatori di handicap meglio definiti dalle ferrovie come passeggeri a mobilità ridotta.

Quasi una sorpresa: premi il pulsante, si accende la luce verde, pochi secondi e la piattaforma è a livello, sali, con carrozzina e/o bagagli,pochi istanti e sei in banchina, ad attendere il tuo treno, come una persona civile in un paese civile.

A Savona no. Con un aggravante bestiale: la stazione è nuova.

La “civilizzazione” della stazione FS di Arezzo poteva far pensare che trenitalia procedesse all’abbattimento delle barriere architettoniche e all’installazione di ascensori per i disabili in ordine alfabetico. Non è così, visto che sono stati da tempo installati anche alla piccola stazione FS di Torino – Lingotto (vedi foto) analoga per dimensioni a quella di Savona Mongrifone.

Dalla “A” di Arezzo alla “T” di Torino, la “S” di Savona non Si Sa coSa Sia.

Durante l’inaugurazjia in pompa magna del 17 novembre 2009 erano intervenuti tra gli altri l’allora ministro per lo sviluppo economico Claudio Scajola e l’amministratore ciclope di Trenitalia Mauro Moretti. E se il primo su nostra domanda diretta si era detto contrariato per la presenza di una sala da gioco nell’inauguranda hall, il secondo aveva svicolato le domande del cronista che riguardavano le barriere architettoniche della struttura, che pur essendo nuova di pacca, costringeva e costringe i disabili e gli invalidi a deliziose scalinate o ad una imbarazzante e surreale trafila burocratica per dirottare i treni al binario 1, l’unico su 8 servito da un “montacarichi”…

Mentre Moretti intratteneva i suoi con un occhio di riguardo i due cronisti di Savonanews.it presenti sul posto venivano avvicinati da un distinto signore qualificatosi come Stefano Biserni, responsabile della direzione centrale relazioni con i media e relazione di gruppo (sic), che a nome dell’amministratore delegato dichiarava, ammettendo l’esistenza di barriere architettoniche per i disabili nonostante la nuova struttura, che i cantieri per i montascale / ascensori sarebbero partiti DI LI’ A UN MESE. Conserviamo ancora l’elegante biglietto da visita con fregio FS.

UN MESE, a novembre.

Siamo a fine maggio e di questi cantieri (c.v.d.) non vi è traccia alcuna. L’unico pietoso scavo interrompe proprio il binario 1, ad oggi l’unico “a misura” di disabile, dove però i lavori sono di mera impermeabilizzazione del sottopassaggio, nel quale pioveva ormai più che in Irlanda d’autunno.

Ovviamente il Comune ha cose più importanti cui pensare, come ad esempio l’indispensabile certificazione 14001. Si sa, la civiltà di un luogo si vede anche da quello (come no). Fu proprio l’attuale sindaco Federico Berruti a dichiarare al taglio del nastro tricolore: “L’inaugurazione della stazione è un traguardo importante per la nostra città dopo i tanti disagi per i cantieri. Qui transitano centinaia di persone e FINALMENTE LA STAZIONE E’ NUOVAMENTE AGIBILE IN TUTTI I SUOI SPAZI”… (Savonanews.it – martedì 17 novembre 2009)

Non osiamo immaginare l’attenzione ai disabili su “traguardi” meno importanti, ma tanto, al solito, è tutto ok. Yeah.

Non basta: non solo dopo 6 – mesi – 6 i lavori ufficialmente promessi da FS alla cittadinanza meno mobile non sono neppure cominciati (mentre altrove sono già terminati da un pezzo), ma della Nuova Grande stazione di Savona Capoluogo le piste segnaletiche in gomma per i non vedenti fanno bella mostra di sé nella fiammante “hall” per interrompersi repentinamente dove inizia il vecchio linoleum del sottopassaggio, proprio là dove sarebbero più utili. Siete fantastici. Manca perà la ciliegina su questa putrida torta: se un disabile ha bisogno di assistenza può chiamare un numero. Verde? No. Tutt’altro.
Sul cartello ufficiale FS collocato sui nuovi cristalli della Grande Stazione di Savona Mongrifone si legge bene:

In questa stazione è disponibile, su prenotazione, il servizio di assistenza per i passeggeri a mobilità ridotta. PER PRENOTAZIONI E INFORMAZIONI: 199 892021* etc etc. e poco sotto: “(*) Costo della telefonata da rete fissa 9,91 centesimi al minuto (…) da rete mobile il costo varia in base alle tariffe del gestore”

Come dire, caro disabile, sai, i gestori fanno un po’ come gli pare. Noi di FS non c’entriamo con i prezzi che ti applicano…

Forse un semplice numero verde e gratuito dedicato ai disabili avrebbe mandato in rosso Trenitalia. Rosso è il colore dell’imbarazzo quando chiamando un gestore di telefonia mobile scopriamo che la chiamata a QUEL numero costa 12 centesimi di scatto alla risposta e 40 centesimi di Euro al minuto. Un bel servizietto ai passeggeri “a mobilità ridotta”.

Ci siamo presi la briga di fare qualche chiamata con una ricaricabile vodafone (vedi filmato). Durante una di queste registrazioni, che magari qualche legge vorrebbe vietare, l’operatore si è lasciato scappare uno strano numero: 06 3000 al quale rispondono le ferrovie con le medesime opzioni tra le quali la numero 7, quella per l’assistenza ai disabili.

Da prove effettuate empiricamente risulterebbe che lo 06 3000 costerebbe la metà dell’199 892021 indicato negli avvisi al pubblico. Peccato che su di essi non venga neppure menzionato. Attendiamo, speranzosi, smentite.

ilpunto@savonanews.it

PS: Gli ascensori per disabili installati e perfettamente funzionanti nelle stazioni FS di Arezzo e Torino – Lingotto (che tra l’altro hanno un sottopasso ben più stretto di quella di Savona) sono prodotti dalla pisana CETECO, la stessa società che ha prodotto i montascale del ponte levatoio della Darsena di Savona, che giacciono abbandonati senza manutenzione da tempo immemorabile, per la gioia dei disabili e dei promotori di un nuovo “indispensabile” ponte.

Mario Molinari
Savonanews.it

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