FINE DI UN TORMENTONE DI IPOCRISIA

Torna con forza l’ipotesi genovese per il “Termovalorizzatore della Liguria”. Se sarà davvero così, per la Val Bormida sarà una doppia vittoria: meno inquinamento senza l’impianto sotto casa e, soprattutto, la fine delle lagnanze ipocrite di alcuni sindaci savonesi.

Parliamo in particolare di quelli dell’entroterra a marchio Partito Democratico: sindaci che, negli anni, si sono mostrati contrari a parole ma favorevoli nei fatti, votando e sostenendo atti provinciali senza mai alzare la voce sul serio. Una contrarietà di facciata, buona per fare bella figura davanti ai cittadini, ma sempre accompagnata da una mano tesa verso la Regione per strappare “ricchi premi e cotillons”.

Forse finirà così l’ennesimo tormentone di ipocrisia politica, un copione ormai logoro cui la provincia di Savona ci ha abituati da troppo tempo. Perché la verità è che in questa vicenda – come in tante altre – si è giocata una partita di pura convenienza politica, dove l’interesse delle comunità è sempre arrivato ultimo.

Se davvero l’impianto sarà realizzato a Genova, la Val Bormida tirerà un sospiro di sollievo e resterà l’ennesima fotografia di una politica locale divisa tra proclami e contrattazioni sottobanco, incapace di dire un “sì” o un “no” chiaro, ma sempre pronta a muoversi nel grigio dell’ambiguità.

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