Donat Cattin -Bellasio

IL TRADIMENTO DEI “DISCEPOLI”!!!
Chissa’! Forse Donat-Cattin si rivolta nella tomba o forse approva! In questo campo, tutte le ipotesi sono lecite. Il burbero ministro, fondatore di forze nuove, ci ha lasciato nel 1991, prima della fine del suo partito, la democrazia cristiana e nessuno, quindi, può sapere con certezza, quali sarebbero state le sue scelte, dopo la fine della “balena bianca”. Certo, era un anticomunista d.o.c :non per questo era disposto ad affidare le sorti  del paese ad affaristi o a “padroni” del vapore

La sua biografia, dalla fondazione della CSIL  alla carriera  ministeriale…leggi… sta lì, tutta a dimostrare come “Carlo il temerario” non avesse  paura dei poteri forti nè fosse aduso a piegarsi alla possanza del denaro o a quella dei boss (il caso Agnelli, insegna). Ed allora, forse, si sarebbe ritirato dalla vita politica, continuando in una  sua pedagogia  tutta tesa a restaurare il primato del “governo della citta’” sui maestri del business, siano essi di destra o di sinistra. Ed ora, si rivolta nella tomba, assieme al suo vecchio sodale savonese, GuidoTrucco, vedendo uomini della sua ex corrente, come il torinese Bartolomeo Giachino, già suo segretario particolare, oppure il pietrese Rosavio Bellasio, ex segretario provinciale della DC savonese, correre sotto le insegne del “cavaliere”, del tutto dimentichi di quella che fu la lezione politica che si  evince dal suo esempio: nessuna ambizione personale può mai giustificare l’oblio dei valori fondanti della costituzione, che sono le basi della rinascita civile e democratica del paese. Chi se ne dimentica, anche per poco, fa un pessimo servizio alla vita associata: ecco quel che direbbe ai (pochi) immemori che spendono il suo nome e quello di Guido  per uno schieramento e a favore di un personaggio tra i più vergognosamente inadeguati al ruolo pubblico  di capo del governo che la storia d’Italia ricordi!.. leggi.

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