Colonie Bergamasche di Celle Ligure – intervento con il botto di Lugi Bertoldi – Il Presidente Toti firma: illegittimo l’aumento di volumi concesso.

Al Gruppo Consiliare di Maggioranza del Comune di Celle Ligure

Sembra che si stia perpetuando il principio secondo cui chi comanda ha sempre ragione e gli altri non meritano attenzione perché hanno sicuramente torto, ma anche se avessero ragione ci vuol poco a renderli innocui: “basta nu doghe a mente – lascëli dî”.

Così l’avvertimento che vi avevo inviato al riguardo della Colonia Bergamasca, con la pubblicazione dell’esposto alla Magistratura, dopo essermi impegnato a cercare e ad ordinare tutta la normativa vigente e la giurisprudenza prevalente, nonché i documenti relativi, non ha sortito alcun effetto.

Prima, però, ho chiesto al M5S di presentare un’interpellanza alla Regione. La risposta ottenuta, che voi conoscete, avrebbe dovuto essere quantomeno allarmante per i vostri capi: rivolgetevi alla Provincia che ha il compito di annullare le autorizzazioni edilizie illegittime. Un po’ allarmante ma non troppo: la Provincia non ha mai fatto paura. I vostri capi erano addirittura convinti che non sarebbe intervenuta nemmeno per l’ex Hotel Pescetto!

Però l’illegittimità delle Bergamasche è troppo grossa: qualcosa occorreva fare, perché un po’ di pericolo c’èra.

Ed ecco il colpo di genio: ne avete discusso prima fra di voi e poi con la proprietà, dopo di che avete portato all’approvazione in consiglio comunale  una nuova convenzione con Punta dell’Olmo. L’enorme illegittimità consisteva nell’aumento del 35% dei volumi in una zona dove non è consentito aggiungere nemmeno un metro cubo di costruzione. Avete pensato bene di lasciare tutto com’era, con aumento e tutto il resto, e di far demolire senza diritto futuro di ricostruzione tre volumi minori che con il permesso di costruire rilasciato non c’entrano niente (il più grande fa parte del futurissimo albergo).

Veramente qualcosa è cambiato: gli edifici da demolire nell’intervento approvato avevano un volume denunciato in progetto di 9545,63 mc ed ora hanno un volume di 9613,95 mc ma si sa, stando lì … l’umidità … Fatto è che la ricostruzione prevede 100 mc in più di quella già approvata: un po’ tolgo ed un po’ aggiungo.

Indipendentemente da quest’ultima considerazione, avete fatto una bella zuppa: xe pèso el tacòn del buso  dicono in Veneto. L’avete fatta grossa!

Intanto vediamo se i conti tornano.

I volumi complessivi da demolire, senza quello destinato ad albergo, erano 30.239,58 mc ai quali ne avete aggiunto 2.925,27 mc (i tre da non ricostruire) per un totale di 33.164,83 mc. Senza aumento del 35 % questa sarebbe la volumetria da ricostruire.

I volumi che saranno ricostruiti sono invece di 40.125,89 mc. C’è ancora un regalo di 6.961,06 mc: i conti non tornano!

Ma va beh, in passato abbiamo visto di peggio! Ma il peggio del peggio è quello che viene adesso.

Non sono stato io a crearvi quel poco allarme ma è stata la Regione che, prima di tirare in ballo la Provincia già vi aveva intimato di correggere il Piano Regolatore scrivendovi che nella Colonia Bergamasca era consentito demolire e ricostruire ma solo a parità di volume, di sagoma e di sedime. La Giunta passata aveva obbedito (niente aumento di volume) ma, contemporaneamente, aveva approvato il progetto con l’aumento di volume del 35% e la modifica di sagoma e sedime. Bel colpo!!!

Di responsabili di quella magistrale decisione ne rimangono attivi solo due: l’attuale Sindaco ed un consigliere di opposizione. Fino al consiglio di modifica della convenzione  e alle mie segnalazioni tutti gli altri potevano permettersi di vivere tranquilli, senza alcun timore. Ma, ripeto, avete sbulaccato!

Nella delibera avete scritto che “insieme all’Ufficio, la Maggioranza ha condiviso questo percorso” e se non si fosse ben capito “abbiamo deciso insieme unitamente, l’Ufficio e l’Amministrazione”.

La Maggioranza attuale, tutta, è responsabile della “porcata” invereconda e non può nascondersi dietro la responsabilità dell’Ufficio. L’opposizione, che non era contraria a questa soluzione tanto favorevole ai costruttori, vi ha bidonato e si è astenuta. Siete i soli a doverne rendere conto.

Ecco cosa avreste dovuto fare:

  1. Annullare immediatamente l’autorizzazione paesaggistica
  2. Annullare la delibera di Giunta di approvazione della Convenzione e della lottizzazione
  3. Annullare la delibera di Consiglio Comunale
  4. Annullare il permesso di costruire
  5. Sospendere i lavori
  6. Restituire i versamenti effettuati
  7. Restituire le spese di progettazione del centro sociale di Pecorile
  8. Inoltrare denuncia alla Magistratura

Quest’ultimo punto, irrinunciabile, lo vedo un po’ problematico: la Sindaca che denuncia se stessa!?

Però la situazione (vostra) già precaria è diventata improvvisamente quasi catastrofica con l’ultimo pronunciamento della Regione che, a firma dell’Assessore competente e del Presidente Toti, ha dichiarato ufficialmente “opere di demolizione e ricostruzione delle cosiddette ex Colonie Bergamasche di Celle Ligure – Ammissibilità dell’intervento di demolizione e ricostruzione con incremento volumetrico del 35% in ambito ID-CE del PTCP – art. 7 L.r. 49/2009. Il regime normativo ID-CE (art.43) del PTCP non consente la costruzione di nuovi edifici né l’alterazione di quelli esistenti se non per adeguarli ai caratteri propri della zona. In termini generali rispetto alla norma sopra richiamata l’intervento di demolizione e ricostruzione ai sensi dell’art. 7 della L.R. n. 49/2009 con l’incremento del 35% del volume esistente non è compatibile con il regime ID-CE del PTCP. (sottolineatura originale – ndr). […] L’edificio delle ex Colonie Bergamasche non è certamente annoverabile tra gli edifici inadeguati rispetto ai caratteri dell’ambito ID-CE in argomento (per consentire l’adeguamento dei volumi ai caratteri propri della zona).

Dunque, confidavate nella Provincia e questa vi ha silurato con il “Pescetto”. Confidavate nella Regione e questa vi ha silurato con le “Bergamasche”. Non vi resta che confidare nella Magistratura, ma ditemi, come si fa a non tener conto di ciò che ha firmato il Presidente Toti?

Se vi sarà chiesta una spiegazione del vostro comportamento cosa direte? Non credo che sarà accettata la risposta che non avevate capito: siete Amministratori Comunali e siete ben coscienti del dovere di approvare con cognizione di causa. Che l’aumento di volumi fosse vietato l’avrebbe capito anche un bambino. Non c’è parere di avvocato che vi metta al riparo. E allora?

Azzardo una lettura: è possibile che da quelle parti, o lì intorno, non ci sia unanimità di intenti, qualcuno ha voluto andare avanti e qualcun altro ha accettato ingenuamente senza porsi problemi. Ora se questo qualcun altro vuole cercare di salvarsi ha una sola via da percorrere: distanziarsi dagli altri qualcuno per i quali ha avuto eccesso di fiducia. La maggior parte di volte l’ammissione di sbaglio con il rimedio che costa (quello che non costa peggiora la situazione) risolve senza danno, anche di immagine.

Tenete presente che le vostre preoccupazioni non finiscono qui: ce n’è ancora e ancora e ancora.

Dimenticavo: le nuove costruzioni, e con l’aumento di volume quelle che avete ripetutamente approvato lo sono, devono essere distanziate dalla via Aurelia di 30 m; sono state autorizzate, invece, a 10 m di distanza. Lo sapevate e non era necessario essere ingegnere o architetto e nemmeno geometra per capire. Buona fortuna.

Luigi Bertoldi

Condividi

Lascia un commento