Aurelia Bis ferma, TIR via mare: il paradosso della Liguria di Rixi 

Il viceministro Rixi non riesce a risolvere il problema dell’Aurelia Bis, ma ora vuole togliere 150.000 tir dalle strade liguri caricandoli su una nave tra Carrara e Tolone.
L’ultima “genialata” del viceministro Edoardo Rixi arriva direttamente dal forum “Shipping and Intermodal Transport” di Genova, dove ha annunciato uno studio per una nuova linea ro-ro — quelle che imbarcano i camion completi — per “alleggerire il traffico autostradale ligure”.

I numeri poi fanno sorridere: 150.000 camion in meno significherebbe circa il 6% del traffico pesante che attraversa la Liguria ogni anno. Ma per farlo servirebbero navi dedicate, porti attrezzati, logistica efficiente e, soprattutto, un sistema coordinato con la Francia. Tutto ancora “in fase di studio”.

Ma quanta realtà e quanta propaganda c’è dietro questo annuncio? In questo articolo proviamo a smontarne premesse, opportunità e rischi.

Ecco i punti centrali:

  • Secondo il viceministro, una linea pilota ro-ro fra Carrara e Tolone potrebbe alleggerire il traffico pesante sulle autostrade liguri.L’idea è di “gestire” tra 1o0.00 e 150.000 camion all’anno tramite quella nuova rotta marittima, almeno nel progetto iniziale.
  • Rixi ha parlato in termini più generali di “togliere dalla strada tra i 300 e i 400 mila mezzi pesanti” se il sistema venisse esteso.
  • L’obiettivo dichiarato: ridurre le congestioni autostradali liguri, specialmente nei tratti soggetti a cantieri, e “dare fiato” all’autostrada durante i lavori.
  • È rilevante che il progetto è al momento “in fase di studio” e che si parla di avviare una linea “pilota” per verificarne la sostenibilità.

Verifiche e criticità: quale realtà nasconde la “sparata”?

1. Il numero “150.000” è credibile?

Quel numero – 150.000 camion all’anno – appare scelto come cifra “tonica”, utile per comunicati, ma serve un esame:

  • Innanzitutto, quanti camion pesanti transitano oggi per la Liguria? Rixi ha citato 2,5 milioni di mezzi pesanti annui, con 1,1 milioni in ingresso e 1,4 in uscita.
  • Dunque 150.000 rappresenterebbe circa il 6-7 % del totale. È una quota ambiziosa ma non impossibile se il sistema logistico marittimo fosse davvero ben funzionante.
  • Tuttavia, la logistica internazionale è complessa: diventa necessario valutare i costi, i tempi, la domanda effettiva di trasbordo da strada a nave, i vincoli portuali, l’accesso alle infrastrutture, etc.

In altre parole: non è evidente che ci siano 150.000 camion “pronti” a passare su nave con tempi/condizioni accettabili. La domanda va stimata con rigore.

2. Costi e sostenibilità economica

Una linea marittima “ro-ro” implica investimenti importanti:

  • Adeguamento del porto di Carrara (opere marittime, banchine, dragaggi, rampe, sistemi di carico/scarico).
  • Costi operativi della nave stessa: carburante, equipaggio, manutenzione.
  • Costi logistici collegati: trasporti interni, connessioni stradali fino al porto, manovre, terminali.
  • Possibili costi supplementari per le aziende di trasporto: tempi aggiuntivi, coordinazione, costi di ormeggio.

La “sostenibilità economica” è un passaggio che Rixi stesso ha definito necessario da valutare prima di procedere.  Se il progetto non fosse economicamente sostenibile, rischierebbe di rimanere una bella idea mai realizzata.

3. Vincoli logistici e operativi

Non basta mettere una nave: ci sono altre incognite:

  • Il porto di Carrara deve essere attrezzato per operazioni ro-ro, che richiedono rampe, spazi di manovra e dimensionamento adeguato.
  • Le tempistiche della traversata navale devono competere con la via stradale: se il percorso marittimo costa troppo in tempo, i camion rimarranno su strada.
  • Le autorizzazioni internazionali, doganali, normative potrebbero essere onerose.
  • Il traffico da e verso la Francia dovrà avere domanda sufficiente per giustificare rotazioni regolari.
  • I costi di trasferimento da nave a strada e viceversa non devono erodere il risparmio che si ottiene bypassando tratti autostradali congestionati.

4. Effetto reale sulle autostrade liguri

Anche se il ro-ro fosse realizzato e utilizzato al massimo potenziale, non è detto che alleggerisca i punti critici in modo significativo:

  • Il traffico pesante non è distribuito uniformemente: le autostrade liguri sono soggette a strozzature, valichi, raccordi urbani.
  • Molti camion hanno destinazioni o partenze locali, e non userebbero la rotta marittima che bypassa solo alcuni tratti.
  • L’effetto può essere tangibile in certe condizioni (cantieri, incidenti), ma non risolverebbe la fragilità strutturale della rete viaria ligure.

5. Rischio propaganda politico-logistica

Quando un politico annuncia un grande progetto con cifre rotonde e suggestive (150.000, “alleggeriamo il traffico”), occorre domandarsi:

  • Se il progetto è solo allo studio, perché comunicare cifre definitive ora?
  • Quanti studi tecnici, analisi costi-benefici, valutazioni ambientali ci sono già dietro?
  • Non è la prima volta che si raccontano “soluzioni marittime” per bypassare autostrade congestionate, ma molte restano sul muro della carta.

In definitiva, l’annuncio ha un forte valore comunicativo — “facciamo qualcosa” — ma rischia di collassare se non sostenuto da dati, fattibilità concreta e risorse certe.

Condividi

Lascia un commento