Aree di crisi – Lacrime di coccodrillo per la vertenza Mondomarine

Aree di crisi – Lacrime di coccodrillo per la vertenza Mondomarine

 

Secondo l’articolo pubblicato su La Stampa del 26-08, Alberto Bombassei, ex presidente di Federmeccanica ed attualmente alla guida di Brembo, l’azienda di famiglia leader nella progettazione e produzione di sistemi frenanti, ha dichiarato “servirebbe un ministero dell’Industria europeo” per coordinare gli sforzi delle principali economie manifatturiere del continente, nella competizione con le principali economie mondiali in particolare quelle asiatiche, aggiungendo “se ci facciamo guidare da ragionamenti collettivi siamo più forti”.

Per il presidente di Brembo sembrerebbe inoltre che l’attuale situazione economica sia migliore delle previsioni ed occorre puntare su quei settori che prevedibilmente potranno essere da traino per tutta l’economia, automobili del futuro, treni, mezzi pesanti, aviazione…

Tutti settori legati in un modo o nell’altro, alle attività del gruppo industriale di cui è alla guida….LEGGI
 
Su l’Espresso del 13agosto l’articolo “Il lavoro dov’è” riporta che “dopo il crollo del 2008 le esportazioni sono in crescita pressoché costante, ed hanno superato i livelli pre-crisi.” Gli occupati sfiorerebbero i 23milioni, livello superato solo tra fine 2007 ed inizio 2008. Le aziende con più di 1000 dipendenti nel 2008 erano 474 e davano lavoro a 2,9milioni di persone, nel 2015 erano 493 con 3,1milioni di occupati. Inoltre i vuoti occupazionali determinati dalle pratiche di delocalizzazione delle grandi industrie non sono stati compensati dai gruppi imprenditoriali di taglia media, che non sono riusciti a crescere a sufficienza.

Questi dati sembrerebbero evidenziare che la crisi in Italia sia stata pagata maggiormente dalle piccole e medie aziende con bassa produttività. In un mondo sempre più globalizzato dove a competere sono potenze economiche di stazza continentale, con gruppi industriali da centinaia di migliaia di dipendenti, la piccola azienda a guida familiare o poco più non trova più spazio, o comunque gli spazi in cui si può collocare sono sempre più ristretti e riguardano settori con produzioni molto specializzate e di nicchia.

Per Bombassei, i “ragionamenti collettivi” ed “il fare rete delle aziende” sono concetti che dovrebbero portare le aziende italiane ed europee ad avere quella massa critica tale da renderle maggiormente competitive nei confronti dei concorrenti americani, cinesi, indiani o giapponesi. I lavoratori meglio che stiano divisi.

Le leggi approvate in questi anni, tutte chiaramente a sfavore dei lavoratori, dai vari Governi Monti, Letta, Renzi vanno appunto in questa direzione, come appunto stanno andando in questa direzione le nuove leggi sul lavoro in via di approvazione in Francia, promesse dal nuovo presidente Macron, mentre in Germania si era già provveduto ad inizio anni 2000. Tutti i governi ed i politici della vecchia Europa siano essi di destra, centro, sinistra populisti o meno “hanno formato una santa alleanza” per fornire alle proprie classi imprenditoriali gli strumenti più adatti per garantire l’adeguato livello di redditività del capitale investito e corrispondere agli azionisti lauti dividendi. Dividendi che sicuramente le aziende utilizzano per ricambiare i favori ricevuti, finanziando l’attività politica dei partiti di governo ed opposizione tramite le varie fondazioni al cui vertice vi sono i politici più in vista del momento.

In questo quadro di moderato ottimismo, la ripresa per la provincia di Savona sembra che stenti ancora a prendere quota. In questi ultimi giorni si è assistito a diverse notizie contraddittorie, fallimenti di storiche aziende come la Freccero Costruzioni di Vado Ligure o la notizia pubblicata dal sito economico Savona Uno, che anche il settore turistico non avrebbe dato i risultati auspicati per il mese di luglio…LEGGI

La vertenza della Mondomarine di cui si era già parlato nell’articolo dello scorso 16 giugno “Lotta all’ultimo gazebo” sta entrando nella fase cruciale, giovedì 31 agosto si è tenuta un’assemblea pubblica alla presenza di diverse autorità politiche, di cui si è già pubblicato sul nostro sito.

 
Arecco – Giacobbe – Melis -Stella

Presenti all’incontro erano il Vice Sindaco Massimo Arecco (Lega Nord) che ha aperto l’incontro, l’onorevole Anna Giacobbe (ex. CGIL), Andrea Melis Consigliere Regionale del Movimento 5 Stelle, oltre alle rappresentanze sindacali.

Nessuno ha saputo spiegare il motivo per cui nel giro di pochi mesi l’azienda sia precipitata in questa situazione di insolvenza finanziaria, che ne sta mettendo a rischio la continuità produttiva ed occupazionale. L’azionista di riferimento dell’azienda è l’imprenditore Alessandro Falciai, che attualmente ricopre anche la carica di Presidente del Monte dei Paschi di Siena.

Fino a pochi mesi fa l’azienda sembrava godere di ottima salute…LEGGI

Ad oggi i lavoratori di Mondomarine non sono riusciti a mettersi in contatto con la proprietà dell’azienda, il 5 ottobre scade il concordato preventivo.

Le dichiarazioni dei politici sono le solite dichiarazioni di rito. Di seguito eccone alcune.

On. Anna Giacobbe (PD – Commissione Lavoro): “Tutto ciò dipende purtroppo dalla scelta di un’impresa, solo le persone che lavorano difendono il lavoro e voi lo state facendo. Il momento è complicato ma questa testimonianza di vicinanza si tratta di un piccolo strumento per trovare una soluzione” (Savona News). Giustamente l’on Giacobbe afferma che solo i lavoratori difendono il lavoro, i politici, aggiungiamo noi, votano la fiducia al Job Act ed a tutte le leggi che ne riducono i diritti. Poi chiaramente, meglio che i lavoratori la questione se la sbrighino da soli, non ci si vorrà mica mettere contro all’attuale Presidente del Monte dei Paschi di Siena che gode sicuramente di ottimi appoggi in tutti i settori.

Andrea Melis (Movimento 5 Stelle): “Dalle istituzioni – Comune e Regione in testa – ci attendiamo impegni concreti a tutela dei 61 lavoratori di Mondomarine e di altrettante famiglie, e a salvaguardia dell’intero indotto” (Savona News). Peccato però che nelle due istituzioni citate, i 5 Stelle siano all’opposizione e quindi potranno fare ben poco, le decisioni saranno prese da altri.

Nel suo intervento, il segretario generale della CGIL provinciale Giulia Stella afferma che “l’imprenditore Falciai non è uno che passa li per la strada, ma ricopre incarichi di grande rilevanza per cui è necessario fargli male anche dal punto di vista dell’immagine”. Noi aggiungiamo arebbe sufficiente fargli male solo dal punto di vista del portafoglio. La segretaria CGIL è anche una moderata e pensa che bisogna graduare le forze, peccato che alla scadenza del 5 ottobre manca un mese ed i primi a non essere moderati sono gli imprenditori, che con le loro azioni, che non si possono definire moderate, mettono a repentaglio il futuro di molti lavoratori, famiglie ed indotto.

Per la cronaca ricordiamo che nell’aprile 2013, sullo sfondo della crisi di Bombardier, si svolse un’assemblea pubblica alla presenza di tutte le principali istituzioni e figure politiche locali del tempo….LEGGI

I rappresentanti dei lavoratori erano a richiedere l’aiuto della politica per risolvere la difficile situazione. Anche in questo caso le solite dichiarazioni di rito di solidarietà dei politici presenti, ma in ogni modo nel 2016 si è arrivati ad una prima procedura di mobilità che ha interessato oltre 50 lavoratori.

La situazione si è ulteriormente aggravata, ma i sindacati sembrano vedere la luce in fondo al tunnel. Dopo mesi di promesse mancate da parte della politica, sembra che l’8 settembre si dovrebbe tenere un incontro, si spera risolutivo, presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

 

Martinazzi

Le dichiarazioni del segretario FIOM/CGIL Bruno Martinazzi, appartenente alla RSU Bombardier, in una conferenza stampa ferragostana, sembrano più quelle di un imprenditore che di un sindacalista (molto simili a quelle di Bombassei riportate ad inizio articolo), ma si sa a Savona “il fare rete” o i confini tra gli interessi dei sindacati, del padronato e dei politici non sono mai troppo definiti, a farne le spese i lavoratori….LEGGI

Auguriamoci che per i lavoratori di Bombardier che quanto prospettato dal segretario FIOM Martinazzi si concretizzi. Analogo discorso per Piaggio Aerospace ed altre imprese.

Il concetto di fare rete ed i ragionamenti collettivi sono stati meglio acquisiti dai lavoratori della Gitiesse di Genova (di cui si è già discusso nell’articolo “Scioperi sotto il solleone”) guidati dalla Fiom genovese, che con le loro mobilitazioni collettive, sono riusciti ad ottenere degli accordi sottoscritti presso la Regione…LEGGI

Pur non essendo riusciti ad evitare i 31 licenziamenti, i lavoratori di Gitiesse/Eaton (52 dipendenti), con la mobilitazione delle altre principali realtà genovesi (tra cui Ansaldo Energia, Siemens) hanno ottenuto che i vertici aziendali venissero da Londra, a trattare a Genova. I lavoratori sono riusciti ad ottenere un bonus economico superiore a quanto prospettato inizialmente, oltre all’impegno della Regione a trovare una ricollocazione per quelli licenziati. “Il contesto negativo, rappresentato dal permanere dei licenziamenti, quindi dalla perdita di una produzione importante a Genova e dei posti di lavoro ad essa connessi – ha sottolineato Berrino – è mitigato dagli incentivi economici garantiti ai lavoratori e dalle iniziative per la loro ricollocazione come previsto dall’accordo. Anche la Regione Liguria farà la sua parte per favorire la rioccupazione dei dipendenti in uscita da Gitiesse, attraverso le misure di sostegno contenute del piano straordinario anticrisi adottato dalla Giunta che dovrebbe entrare a breve nella sua fase di attuazione” è quanto dichiarato dall’assessore regionale Berrino al Secolo XIX.

 

In 20 giorni di mobilitazioni collettive, sull’asfalto arroventato delle calde giornate tra luglio ed agosto, i lavoratori di Gitiesse sono riusciti a trovare una soluzione alla loro vertenza, seppur non proprio quella auspicata inizialmente, ma comunque ritenuta accettabile.

Il 5 ottobre si sta avvicinando ed i lavoratori di Mondomarine forse farebbero meglio ad andare ad apprendere i concetti di fare rete ed i ragionamenti collettivi dai lavoratori di Gitiesse. Politica ed istituzioni li dovrebbero incontrare unicamente ad un tavolo di trattative per firmare accordi concreti ed immediatamente esigibili, le assicurazioni di rito ricevute nella passerella del 31 agosto probabilmente serviranno a poco.

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