Dopo mesi di tensioni sotterranee, rivalità personali e scontri tra i due circoli cittadini, Fratelli d’Italia prova a voltare pagina e a presentarsi unita in vista delle amministrative del 2027.
La prima riunione ufficiale del coordinamento cittadino, tenutasi giovedì 17 ottobre all’Idea Hotel, ha sancito quella che i vertici definiscono “una nuova fase politica”, ma che molti osservatori interpretano piuttosto come una tregua armata in attesa di capire chi, alla fine, guiderà davvero la corsa verso Palazzo Sisto.
Alla riunione erano presenti i massimi rappresentanti del partito a livello regionale e provinciale, a cominciare dall’onorevole Matteo Rosso, dal senatore Gianni Berrino, dal presidente del Consiglio regionale Stefano Balleari e dal capogruppo Rocco Invernizzi. Tutti hanno parlato di “unità, ascolto e progettualità”, parole che in politica vengono spesso pronunciate proprio quando l’unità va ancora costruita.
Sul piano organizzativo, l’unione dei due circoli cittadini è stata presentata come un “atto di maturità”. In realtà, dietro le dichiarazioni ufficiali, non mancano i malumori per le nomine interne e per il peso attribuito ai vari esponenti, alcuni dei quali considerano la nuova dirigenza come una soluzione di equilibrio più che di reale rinnovamento.
Il neo coordinatore cittadino Matteo Debenedetti ha tracciato la rotta del nuovo corso:
“Savona ha smarrito il senso del decoro urbano e della sicurezza. In troppe zone i cittadini si sentono abbandonati. Dobbiamo restituire speranza, dignità e prestigio alla città. Inizia oggi un cammino fatto di ascolto, idee e passione. Con coraggio, guardiamo al 2027.”
Parole accorate, ma che scontano una certa distanza tra il partito e la città reale. A Savona, Fratelli d’Italia è ancora poco radicata nei quartieri e appare più forte nei convegni che nelle strade. E anche se i vertici parlano di “ascolto e partecipazione”, la realtà dice che il partito – come gli altri – fatica a intercettare il malessere diffuso e la disaffezione politica dei cittadini.
“Il lavoro di sintesi e coesione è stato esemplare”, ha commentato Matteo Rosso, ma la sintesi, per ora, sembra più formale che sostanziale. Il 2027 è lontano, ma non troppo: e se la pace di oggi reggerà fino a quella data, lo dirà solo il tempo.
Per ora, Fratelli d’Italia può vantare una fotografia di gruppo senza sorrisi forzati. Ma tra i protagonisti del centrodestra savonese, qualcuno già mormora che dietro l’apparente unità restano ambizioni personali e vecchie diffidenze mai del tutto sopite.
Il cantiere è aperto, dunque. Ma la “nuova fase” savonese parte con il compito più difficile: costruire credibilità nel territorio prima ancora che alleanze nelle segreteri





