CENTRO ICTUS SAVONA: Coinvolgere le conferenze dei sindaci

Tutte le iniziative per attivare in via definitiva un centro ictus a Savona sono utili.

Nello specifico stiamo parlando di una “stroke unit di primo livello”, questione che avevo posto all’attenzione del consiglio regionale già a inizio del 2016  con una interrogazione, prima, e con una mozione nella metà dello stesso anno approvata all’unanimità a parte di tutto il consiglio, funzione prevista per qualunque ospedale DEA di primo livello, come l’ospedale di Savona è inquadrato.

Non mi consola vedere che siamo ancora fermi, peraltro in più momenti successivi era stata sollecitata l’attivazione formale; la raccolta firme idem già svolta, ricordo che il comitato che segue questa vicenda anni addietro l’aveva portata “fisicamente” in via Fieschi. A onor del vero va detto che una parte di attività viene svolta con la massima professionalità anche se non è formalmente configurato e riconosciuto come centro ictus e manchino alcuni elementi per essere effettivamente inquadrato come prevedono gli standard ministeriali. Purtroppo chi allora ricopriva il ruolo di commissario straordinario presso ASL2, successivamente trasferitosi, non aveva mai nascosto una certa diffidenza nell’adottare formalmente il mandato politico trasformandolo in un atto amministrativo della stessa azienda sanitaria. E su questo rimpallo c’è stata un evidente latenza da chi allora guidava politicamente la sanità regionale, senza di fatto andare a chiudere il cerchio. Prima della conclusione del mio mandato avevo però sondato una diversa e nuova percezione con maggiori aperture da parte di chi oggi ricopre il ruolo di commissario straordinario presso ASL per affrontare con spirito più collaborativo la definitiva formalizzazione del centro ictus.

Ora, oltre al dibattito in consiglio regionale sarebbe utile a mio avviso veicolare questo tema anche nelle sedi di confronto tra l’azienda sanitaria e i comuni del territorio attraverso la conferenza dei sindaci, il cui comune capofila è Savona, sollecitando i consigli comunali ad attivarsi verso i rispettivi sindaci perché si affronti e si dia attuazione a quanto da anni è rimasto un impegno preso ma mai adottato. Parallelamente andrebbe definitivamente chiarito che tipologia di stroke unit si vuole disporre a Savona, ovvero una di primo livello dovuta ad un ospedale DEA di primo livello, o una stroke unit di secondo livello, prevista e presente se non è cambiato nulla negli ultimi mesi, negli ospedali DEA di secondo livello, come Pietra Ligure.

Questo per essere coerenti mettendo a fattor comune e in equilibrio le esigenze sanitarie locali e una pianificazione regionale coerente con esse.

Andrea Melis Ex consigliere regionale e membro commissione salute e sanità.

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