La Provincia di Savona ha recapitato in questi giorni una valanga di cartelle esattoriali di sanzioni da pagare
Sanzioni che, come un buon vino, hanno avuto tutto il tempo di invecchiare e maturare: si va dal 2018 fino a qualche caso che risale addirittura al 2016 perchè il Covid ha fermato tutto tranne gli autovelox e ora è tempo di recuperare il tempo (e i soldi) perduti.
Il presidente della Provincia, Pierangelo Olivieri, ci rassicura: non è colpa di nessuno (quando mai lo è?), ma solo del blocco pandemico che ha ritardato l’invio delle multe. Certo, poco importa se qualcuno nel frattempo ha cambiato residenza, venduto l’auto o persino dimenticato di essere stato multato. L’importante è che la cartella arrivi, magari come promemoria di quei bei tempi in cui si viaggiava senza sapere che un radar occulto stava immortalando ogni passaggio.
Oltre al tempismo impeccabile, c’è un piccolo dettaglio che rende questa vicenda ancora più surreale: sulle notifiche non compaiono né il luogo né il tipo di infrazione. Insomma, una sorta di “paga e taci”, senza neanche il diritto di sapere dove e quando si è stati immortalati dagli inflessibili occhi elettronici della Provincia.
Per chi volesse saperne di più, c’è un numero di telefono dedicato. Peccato che, una volta chiamato, spesso risponda una voce automatica o, peggio ancora, il nulla cosmico. Un servizio clienti degno della miglior burocrazia italiana!
E se già tutto questo non fosse abbastanza bizzarro, ecco il colpo di scena finale: a spedire le multe per conto della Provincia di Savona è la Polizia Provinciale di… Imperia! Sì, avete letto bene. Grazie a una convenzione, sono i cugini imperiesi a recapitare le notifiche ai savonesi.
Insomma, il caos è servito. E mentre gli automobilisti si disperano cercando di capire se davvero hanno superato i limiti o se si tratta di un errore burocratico, la Provincia si limita a dire: “Indagheremo”